Monti lavora a una nuova legge anti-pirateria con sobrietà

Il Governo Monti sta riflettendo su un disegno di legge che consentirà all'AGCOM di disabilitare i contenuti pirata online senza inibire l'accesso ai siti. Il dibattito è appena iniziato, ma l'unica certezza è che saranno coinvolti tutti i fronti istituzionali.

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a cura di Dario D'Elia

Il Governo Monti sta pensando a una nuova legge anti-pirateria che punterà a disabilitare i contenuti illegali online invece che inibire l'accesso ai siti. Il sottosegretario all'Editoria Paolo Peluffo rispondendo a un'interpellanza di Futuro e Libertà ha confermato l'intento del Governo di affrontare a breve il tema della tutela del diritto d'autore.

"Il Governo sta riflettendo su un disegno di legge all'interno del più ampio DDL che nel giro di poche settimane potrebbe essere elaborato in materia di produzione di meritocrazia. Quindi essendo un DDL, al Parlamento verrà richiesto un approfondito dibattito", ha dichiarato Peluffo.

Monti pensa a una nuova legge

Ovviamente la situazione è caldissima, soprattutto dopo la decisione del presidente uscente AGCOM Corrado Calabrò di non deliberare il nuovo regolamento anti-pirateria. "Si tratta dell'ennesima battuta d'arresto del nostro Paese sul fronte della tutela del copyright nelle reti digitali", ha dichiarato Matteo Mille, Presidente di Business Software Alliance Italia, facendo eco alle ultime esternazioni di FIMI. 

"L'intero settore attende da mesi l'approvazione di un regolamento che aiuterebbe il nostro sistema a non avere un software su due illegalmente utilizzato: una piaga contro la quale ci battiamo da anni,  in un contesto web tuttora privo di chiara regolamentazione a tutela della proprietà intellettuale. Ciò penalizza il nostro sistema economico, che perde ancora una volta l'opportunità di trarre vantaggio per la propria ripresa economica dall'essere considerato un partner commerciale pienamente affidabile".

Super Mario apre la caccia - Clicca per ingrandire

Il problema è che il progetto AGCOM si è arenato per la mancanza del sostegno del Governo e la dura protesta delle associazioni per i diritti digitali, nonché la community online italiana. ''Non si tratterà, come era stato anticipato impropriamente di inibire l'accesso ai siti", ha aggiunto Peluffo. "Ma di disattivare singoli prodotti piratati da parte dell'Agenzia delle Comunicazioni (AGCOM) con un regolamento che dovrà adottare dopo l'eventuale approvazione della norma che sarà portata prima all'attenzione del Consiglio dei Ministri e poi trasmessa al Parlamento. Quindi non avrà alcun carattere repressivo e sarà accompagnata da politiche di diffusione e promozione dei contenuti".

Insomma, la buona notizia è che il dibattito almeno torna il Parlamento e non sarà delegato alle uniche decisioni di un ente amministrativo qual è il Garante delle Comunicazioni. Per il resto è tutto possibile: sarà la regolamentazione del potere di "disattivare singoli prodotti piratati" a definire lo spirito (ispiratore) del progetto legislativo.

"Ogni giorno sui social network vengono diffusi, commentati e trasferiti 2,5 milioni di articoli prodotti dal giornalismo italiano. Questo interesse pubblico va commisurato e bilanciato con un secondo interesse pubblico: che continui a esistere una filiera di creazione del valore attraverso la produzione della conoscenza che conservi l'esistenza di un settore dell'editoria, del cinema, della musica, del design industriale di produzione nazionale", ha concluso il sottosegretario all'Editoria.