Motore di ricerca per le Costituzioni: Google snobba l'Italia

Constitute è un prezioso strumento di comparazione delle Carte costituzionali di tutto il mondo finanziato da Google. L'Italia però non c'è.

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a cura di Pino Bruno

No, la Costituzione italiana proprio non c'è. Dimenticanza? Sciatteria? Prova ulteriore della nostra marginalità? Peccato, perché The Comparative Constitutions Project (CCP) è una buona idea, che mette a confronto 160 Carte costituzionali con uno strumento digitale inedito.

Constitute piacerà comunque a studenti, esperti e ricercatori di diritto costituzionale, grazie a semplicità e agilità dell’approccio. Il motore di ricerca prende in esame quasi 350 temi costituzionali, organizzati in argomenti, dai doveri del cittadino al ruolo della classe dirigente.

Constitute

Ecco un esempio: se si digita la parola "women" e poi si affina la ricerca con "Equality regardless of gender", si può capire cosa prevedono le singole Costituzioni in tema di diritti delle donne e uguaglianza di genere. Constitute propone anche la cronologia delle carte costituzionali, da quella statunitense del 1789 fino alle più recenti, compresi gli emendamenti. In rosso sono segnalati anche i periodi di sospensione dei diritti costituzionali (in Europa è successo l'ultima volta in Portogallo, nel 1974, durante la cosiddetta Rivoluzione dei garofani).

Sfogliando le pagine del progetto si scopre anche che ogni anno nascono quattro o cinque Carte costituzionali e se ne revisionano un'altra trentina. Le più giovani? Quelle africane. Finora gli studiosi hanno dovuto faticare non poco per accedere ai documenti e metterli a confronto, anche a causa delle barriere linguistiche. Oggi tutti i testi sono stati tradotti in inglese e indicizzati per l’analisi comparativa.

Constitute è un motore di ricerca di nicchia, finanziato da Google e coordinato da Zachary Elkins (Università del Texas) con la collaborazione di Tom Ginsburg (Università di Chicago), e James Melton (University College di London), e la cooperazione del Cline Center for Democracy dell'Università dell’Illinois e della National Science Foundation.

Aggiornamento: Contattato dall'ANSA, James Melton, dell'University College di Londra e fra i responsabili del sito, ha spiegato che la Costituzione italiana fa parte del progetto ma la sua digitalizzazione e relativa etichettatura dei contenuti non era stata completata in tempo per il lancio. Melton assicura che il lavoro ora è completo e che la Carta italiana ''dovrebbe essere caricata sul sito entro la fine della settimana''.

Aggiornamento 17.25. Con una punta di orgoglio nazionale (!) vogliamo informarvi del fatto che la nostra news di oggi ha portato Google a scusarsi. Il responsabile del progetto, il professor Zachary Elkins della Univeristy of Texas, ha scritto via mail al nostro Pino Bruno: "Si tratta di una grave lacuna che stiamo rettificando proprio ora!".