Nano-fiori per scoprire i batteri pericolosi

Rintracciare batteri pericolosi, ad esempio nei cibi ed altri patogeni come i marcatori tumorali, quando sono ancora in quantità minime potrebbe salvare molte vite. Alla Washington State University hanno realizzato a tale scopo un bio-sensore in grado di rilevarne anche quantità minuscole.

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a cura di Alessandro Crea

Batteri pericolosi o patogeni alimentari possono creare diversi problemi anche in quantità minime, per questo sarebbe utile poterne accertare la presenza anche sotto determinate soglie, che però attualmente non sono rilevabili.

Un team di ricercatori della Washington State University è però riuscita a mettere a punto un bio-sensore portatile basato su nano-tecnologie, che permette di ottenere proprio questo tipo di risultato. nanoflower

La chiave è mantenere un'elevata attività enzimatica per rilevare antigeni in un campione.  A tal fine i ricercatori hanno sviluppato una particella su scala nanometrica che include componenti organici e inorganici e si presenta come un piccolo fiore, che fornisce un'ampia superficie, atta a immobilizzare gli enzimi necessari per rilevare la presenza dii batteri a livelli bassissimi.

 Il nano-fiore è quindi in grado di riconoscere i batteri e amplificare il segnale in modo che possa essere poi rilevato con un semplice indicatore di pH.

Al momento il nano-fiore può riconsocere esclusivamente l'escherichia coli, ma i ricercatori stanno lavorando per ampliare il suo raggio d'azione. Basti pensare ad esempio a quanto potrebbe essere importante rilevare in maniera accurata e veloce i biomarcatori tumorali nel sangue o la presenza batteri nocivi per l'ambiente.

"Vogliamo creare un dispositivo palmare semplice da usare che chiunque può utilizzare ovunque", ha detto Yuehe Lin, docente presso la Scuola di Ingegneria Meccanica e Ingegneria dei Materiali e capo del progetto.  "Sarà semplice come utilizzare un test di gravidanza o un misuratore di glucosio."