NASA, allo studio moduli per la vita nello spazio profondo

La NASA pensa sempre in grande e sulla lunga distanza, per questo assieme a diversi partner tecnologici ha già iniziato a lavorare su alcuni moduli abitativi pensati per la vita nello spazio profondo.

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a cura di Alessandro Crea

Prevedere gli sviluppi e procedere per tempo per farsi trovare pronti all'appuntamento: la stratega vincente che la NASA da sempre applica. Pensando dunque al periodo in cui, avviata l'esplorazione spaziale degli altri pianeti del sistema solare, Marte in testa, sarà necessario prolungare la permanenza degli astronauti nello spazio più a lungo e più lontano dalla Terra di quanto accada attualmente, l'ente spaziale statunitense ha iniziato a collaborare con alcuni partner tecnologici per la realizzazione di moduli abitativi adatti allo spazio profondo.

Tra tutte le proposte ricevute in occasione della seconda edizione del Next Space Technologies for Exploration Partnerships, ne ha quindi scelte sei, da sviluppare per i prossimi anni.

Boeing

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La prima è dell'azienda aerospaziale texana, che realizzerà un prototipo del suo sistema abitativo modulare, in modo da testarlo per sviluppare e validare design, standard di interfaccia, funzionalità di sistemi e tecnologie critiche per l'esplorazione.‎

Lockheed Martin

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Un altro partner storico come Lockheed Martin invece sta pensando di ‎trasformare uno dei suoi moduli multiuso utilizzati per portare rifornimenti alla stazione spaziale in un habitat con avionica integrata, controllo ambientale e sistemi di supporto vitale (ECLSS).

Orbital ATK ‎

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Orbital ATK invece ‎intende continuare a sviluppare il proprio habitat cislunare, un veicolo spaziale progettato per soggiornare a metà strada tra la terra e la luna, basata sull'attuale navicella ‎‎Cygnus‎, utilizzata per trasportare rifornimenti alla stazione spaziale.

‎Sierra Nevada Corporation

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L'azienda del Colorado invece ‎studierà e perfezionerà un'architettura flessibile per l'habitat nello spazio profondo. Il prototipo sarà basato sul modulo di carico Dream Chaser, consentendo ad SNC di valutare la capacità di soddisfare i criteri per ogni fase di funzionamento e identificare i rischi. Il modulo NextSTEP-2 è pensato per combinarsi nello sazio con un modulo gonfiabile in tessuto, con un sistema ECLSS e uno di propulsione.

Ixion Team

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L'Ixion Team, una partnership formata da NanoRacks, Space Systems Loral e United Launch Alliance, prenderà invece in considerazione la possibilità di convertire lo stadio superiore di un veicolo di lancio esistente, o lo stadio di propulsione, in un volume pressurizzato, abitabile nello spazio. Lo studio di fattibilità fornirà dati approfonditi riguardo a questo approccio innovativo e a basso costo che potrebbe essere utilizzato per qualsiasi sistema, compreso SLS.‎  

Bigelow Aerospace

nexstep bigelow

Bigelow Aerospace infine sta realizzando il prototipo della sua XBASE (Expandable Bigelow Advanced Station Enhancement), basato sul modulo aggiuntivo dell'ISS da 330 metri cubi che la stessa azienda sta realizzando e che sarà riprogettato per essere in grado di esistere autonomamente.

L'azienda farà tesoro delle lezioni apprese col suo BEAM (Bigelow Expandable Activity Module), un veicolo spaziale espandibile da 16 metri cubi, che è stato ‎‎recentemente inviato sulla stazione spaziale‎‎ proprio per testarne le capacità‎.‎