Neelie Kroes: rassegnatevi aziende, il roaming scomparirà

Neelie Kroes ha ribadito che il roaming UE non esisterà più.

Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

Neelie Kroes, la commissaria UE all'agenda digitale, ha preso letteralmente in contropiede i rappresentanti dei colossi delle telecomunicazioni durante il suo intervento all'Ft-Etno summit. "Fondamentalmente il roaming è sulla via della scomparsa in un modo o nell'altro, è tempo di arrendersi all'insostenibile e far fronte alle grandi opportunità del futuro", ha dichiarato. "Onestamente, chi di voi crede che ci saranno ancora i sovraccosti del roaming fra tre anni? So che molti analisti non lo credono, hanno eliminato questi introiti da tempo".

In questi mesi a Bruxelles si sta consumando una lotta senza quartiere per eliminare alcune misure nel pacchetto telecomunicazioni UE. La norma più odiata dalle lobby è quella che prevede l'azzeramento del roaming tra nazioni diversi sia per quanto riguarda il traffico dati che voce.

FT-Etno

"È un pacchetto complessivo e non può essere spezzettato", ha ribadito Kroes. "Ogni elemento sostiene gli altri" e il settore industriale "non può scegliere solo quelli che vuole dal menu, non è un ristorante". L'idea di fondo che bisogna andare oltre gli attuali modelli di business.

"È forse inevitabile che ogni attore decida quali elementi trova buoni e quali cattivi [...] abbattere le barriere alla fine fa bene al settore", ha aggiunto la Commissaria. "Non si può fare, non in modo credibile, senza rimuovere i sovraccosti del roaming, senza rimuovere gli alti costi arbitrari delle chiamate internazionali, e senza regole coerenti in ogni paese per la neutralità della rete".

Il punto è che per favorire la crescita, la competizione e l'occupazione bisogna puntare a un mercato unico europeo: evidente quindi l'esigenza di scardinare un po' le posizioni dominanti degli ex-monopolisti.

Kroes ha confermato che spera nell'adozione del pacchetto entro la fine del mandato dell'Europarlamento, che scadrà nel 2014. A questo punto si pone la domanda: riusciranno le lobby TLC a contrattare un regolamento più favorevole?