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a cura di Dario D'Elia

Nokia riceverà 500 milioni di euro di prestito dalla European Investment Bank (EIB) per la ricerca e lo sviluppo dedicata alla tecnologia 5G. Si tratta di un programma finanziario legato all'European Fund for Strategic Investments (EFSI) - ovvero il cosiddetto "Piano Juncker".

In pratica dal 2015 la Commissione Europea ha previsto un sostegno economico per le attività strategiche comunitarie e considerato l'impegno del colosso finlandese nel settore delle telecomunicazioni è parso evidente che la sfida sulle reti mobili di nuova generazione avesse bisogno di proteggere l'Europa dalla concorrenza statunitense e orientale.

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"La 5G si sta sviluppando velocemente, più di quanto le persone si aspettino. È risaputo che darà il via a nuovi scenari di business, migliorando nettamente le attuali applicazioni wireless esistenti. Penso che portare la 5G sul mercato migliorerà sicuramente la vita delle persone, come riporta il motto del 60° anniversario dell'EIB", ha dichiarato il vice-presidente di EIB Alexander Stubb.

Il direttore finanziario di Nokia, Kristian Pullola, sostiene che questo finanziamento accelererà la ricerca e consentirà all'azienda di diventare leader nelle soluzioni end-to-end 5G.

La questione di fondo è che non si tratta di un semplice "aiuto" all'impresa finlandese ma un vantaggio per l'intero settore europeo, sia in termini di business che ricaduta occupazionale. Senza contare ovviamente il presidio di un'area tecnologica strategica che non può essere abbandonata alla concorrenza di Stati Uniti e Cina.

Da ricordare infatti che una recente indagine di CSS Insight sembrerebbe confermare un ritardo del Vecchio Continente sulla 5G. Oltreoceano si parla già di un lancio commerciale a partire dal 2018, mentre in termini di volumi di connessioni la Cina dovrebbe diventare leader già dal 2020.

Dati coerenti con quanto previsto dalla GSMA (Global System for Mobile Communications Association), secondo la quale la leadership iniziale degli U.S.A. sarà successivamente conquistata dagli orientali. Si stima infatti che entro il 2025 gli Stati Uniti guideranno la classifica con il 49% delle connessioni mobili basate su 5G, seguiti da Giappone con il 45%, Europa con il 31% e Cina con il 25%.

"I primi smartphone 5G saranno commercializzati nel 2019, ma evidentemente avranno una diffusione ridotta. La vera scalata arriverà dopo il 2021, quando saranno stati venduti in tutto il mondo oltre 350 milioni di dispositivi mobili in grado di supportare questo nuovo standard di rete", ha commentato Marina Koytcheva, VP of Forecasting di CCS Insights