Nuove banconote da 5 euro indigeste alle macchinette

Da 2 maggio sono arrivate le nuove banconote da 5 euro, ma a causa del mancato aggiornamento software delle macchinette di pagamento non vengono riconosciute. La soluzione forse tra qualche mese.

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a cura di Dario D'Elia

Le nuove banconote da 5 euro sono incompatibili con la maggior parte dei distributori italiani a causa della mancanza di un aggiornamento software. Brutta sorpresa per chi vuole pagare i parcheggi, acquistare sigarette o fare il biglietto della metro: le nuove banconote in circolazione dal 2 maggio non vengono riconosciute dai sistemi di pagamento automatizzati e quindi immediatamente "risputate" fuori.

Secondo un'indagine di La Repubblica "quasi nessuno ha aggiornato i software che leggono e riconoscono i soldi". E non è una questione di svogliatezza degli esercenti: chi gestisce videolottery e slot machine ha solo da perdere. Il 90% delle macchinette non digerisce il nuovo volto della dea greca Europa che affiora in controluce e la filigrana il rilievo.

La nuova banconota da 5 euro

Ci vorrebbe un aggiornamento dei vari software, ma come ha sottolineato ENI nei suoi benzinai serviranno almeno tre mesi. Lo stesso vale per i tabaccai e le aziende strasporti locali. Solo Trenitalia sembra aver giocato d'anticipo.

Ok, ma quanto costa questo aggiornamento software? "Bisogna riprogrammarli, il lettore ottico riconosce la lunghezza dei tagli, lo spessore e alcuni punti del biglietto. Noi facciamo pagare solo la chiamata del tecnico", ha commentato il Gruppo AM, azienda bresciana che ha 5000 dispositivi in tutta Italia. Già ma questa pare un'eccezione perché in media si parla di circa 70-100 euro. A Napoli purtroppo alcuni tabaccai si sono visti chiedere 300 euro; a Bologna anche 500 euro.

L'aggiornamento però potrebbe non andare bene per tutti, perché alcune macchinette sono effettivamente troppo vecchie. E per cambiarle ci vogliono circa 5-6mila euro.

"Oltretutto i 5 euro non vengono stampati in un'unica zecca in Europa, quindi diverse aziende produttrici stanno ritardando l'aggiornamento per evitare che piccole differenze possano rendere comunque inservibile il nuovo taglio", sostiene la Federazione Italiana Tabaccai. "Quando usciranno i nuovi 10 o 20 euro (nel 2014, NdR.), saremo punto e a capo. Così diventa davvero un problema".

Ma c'è anche chi getta acqua sul fuoco come Lucio Pinetti, presidente di Confida, l'Associazione italiana distribuzione automatica. "Ci sono 2 milioni e mezzo di macchine negli uffici e nei luoghi pubblici solo 100mila prendono banconote. La stragrande maggioranza funziona con le gettoniere. In due mesi i nostri tecnici avranno risolto il problema dei 5 euro. Certo, se dovesse cambiare anche la moneta da un euro, allora sì che sarebbe un disastro".