Nuovo scanner portatile aiuta a individuare danni cerebrali attraverso l'occhio

Un'importante ricerca condotta dall'Università di Birmingham potrebbe rivoluzionare il modo in cui vengono gestite le lesioni cerebrali.

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a cura di Andrea Maiellano

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Un'importante ricerca condotta dall'Università di Birmingham nel Regno Unito potrebbe rivoluzionare il modo in cui vengono gestite le lesioni cerebrali traumatiche (TBI), in particolare la commozione cerebrale.

I primi 60 minuti dopo un trauma cranico sono cruciali per la diagnosi e il trattamento, ma spesso i sintomi si manifestano solo dopo ore o giorni dall'incidente, complicando il riconoscimento e la conferma della gravità del trauma.

Il team universitario ha sviluppato un prototipo innovativo chiamato EyeD, un dispositivo compatto che utilizza uno smartphone, un laser sicuro chiamato EyeD e uno spettrometro Raman per valutare la salute dell'occhio, specificamente quella del nervo ottico e della neuroretina.

Questi biomarcatori offrono indicazioni rivelatrici sulle lesioni cerebrali, poiché qualsiasi minima variazione nella composizione molecolare dell'occhio può indicare segni di TBI.

EyeD emette un flash LED dalla fotocamera dello smartphone, attraverso un processo complesso che consente di analizzare i biomarcatori lipidici e proteici presenti nell'occhio, riflettendo le informazioni biologiche del cervello.

Questi dati vengono poi elaborati da un programma di rete neurale per classificare rapidamente esempi di TBI e di "non" TBI.

Il dispositivo è stato testato inizialmente su dei modelli artificiali di occhi, dimostrando la sua capacità di individuare e concentrarsi sulla parte posteriore dell'organo. I test successivi sono stati condotti su tessuti oculari di maiali post-mortem, confermando ulteriormente l'efficacia dello strumento.

Sebbene al momento EyeD sia solo un prototipo, i ricercatori sono pronti ad avviare studi clinici per valutarne l'efficacia nel mondo reale. Se i test avranno successo, questo dispositivo potrebbe essere un'innovazione rivoluzionaria per i soccorritori di emergenza, consentendo diagnosi più veloci e precise di TBI, salvando così un numero maggiore di vite umane e prevenendo danni maggiori.