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a cura di Alessandro Crea

I robot impareranno osservando quello che facciamo noi, senza alcun intervento da parte dei programmatori o necessità di far ripetere diverse volte un movimento: è quanto promette Dieter Fox, direttore della divisione robotica di Nvidia.

Il problema da cui sono partiti i ricercatori è quello di trovare una soluzione facile e veloce all'apprendimento dei robot, affinché possano davvero essere utili agli esseri umani e lavorare con loro fianco a fianco.

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Attualmente, come sappiamo, le intelligenze artificiali basate su reti neurali possono già apprendere ed essere addestrate, ma secondo Fox si tratta di una soluzione che richiede troppo tempo e troppe risorse. Serviva qualcosa di più semplice e veloce dunque, di più immediato, che sia più facile da fare anche per un non addetto ai lavori e il cui processo sia più facilmente comprensibile per chi deve controllare cosa eventualmente è andato storto.

Per questo si è pensato di fare in modo che i robot possano imparare da noi semplicemente osservandoci, un po' come avviene nei primati e nei neonati, grazie ai cosiddetti neuroni specchio.

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Un'operazione che però soltanto all'apparenza è semplice, ma che richiede all'IA di poter riconoscere un essere umano, gli oggetti che manipola, ricavarne le varie relazioni e pianificare l'intera operazione affinché possa essere ripetuta correttamente.

Proprio su questa sequenza stanno lavorando i ricercatori guidati da Fox, che hanno prima addestrato i modelli di base (riconoscimento degli oggetti, riconoscimento degli esseri umani etc.) utilizzando dati sintetici presi da un ambiente simulato. Questo tipo di addestramento infatti avrebbe richiesto molto più tempo nel mondo reale e sarebbe risultato anche molto più pericoloso, perché i robot per apprendere devono essere vicini agli esseri umani.

Per il momento, come visto nel video qui sopra, tutto quello che il braccio robotico sa fare è ripetere l'operazione di mettere dei cubi colorati uno sopra l'altro in una determinata sequenza, un'operazione apparentemente semplice per noi, ma che in realtà è già abbastanza complicata per una rete neurale.

Il lavoro sarà ancora molto lungo, bisognerà infatti espandere il tipo di azioni che l'IA è in grado di comprendere e riprodurre attraverso i movimenti di un robot, aumentando il "vocabolario" necessario a descrivere i diversi task, ma le premesse sembrano promettenti e potremmo trovarci dinanzi a una svolta che potrebbe portare allo sviluppo di robot in grado di evolversi imparando dagli altri, una prerogativa che fino a ieri apparteneva solo all'uomo e ai primati.