Occhiali smart, ce la farà Intel a fare meglio di Google?

Intel ha da poco presentato i propri occhiali smart per la realtà aumentata: ce la farà il colosso di Santa Clara a fare meglio di Google con i suoi Google Glass? Ecco alcuni punti a favore di Vaunt.

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a cura di Alessandro Crea

Come forse saprete Intel ha da pochissimo introdotto un paio di occhiali smart, chiamati Vaunt e sviluppati dalla divisione NDG (New Design Group). In molti all'esordio li hanno paragonati ai defunti Google Glass, antesignani del settore che però non ebbero successo, chiedendosi se questa nuova proposta potrà avere successo in un settore che entro il 2019 promette di verse novità sostanziali ad opera di player di peso. Ovviamente non è possibile avere alcuna certezza in merito, ma i colleghi di Tech Radar hanno avanzato alcune interessanti considerazioni sui vantaggi evidenti che i Vaunt hanno rispetto ai Google Glass e che forse potrebbero fare la differenza. Vediamole assieme.

L'aspetto

Ovviamente in un paio di occhiali a realtà aumentata il look non è forse l'elemento più importante, ma i Google Glass ebbero scarso successo non soltanto per il mancato supporto di terze parti e il prezzo elevato, ma anche per il loro aspetto non esattamente attraente e comunque non certamente adatto alla quotidianità.

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Da questo punto di vista invece DNG sembra aver fatto un ottimo lavoro. I Vaunt sembrano quasi occhiali normali per design e dimensioni e pesano solo 50 grammi, più di un normale paio di occhiali da sole o da vista ma non poi così tanto e sicuramente molto, molto meno di molti diretti competitor.

Le funzioni

Con quelle dimensioni, vi starete probabilmente domandando, chissà quante limitazioni hanno. Quattro anni di distanza tra i Vaunt e i Google Glass però si sentono tutti, a livello tecnologico. Attualmente si potrebbe obiettare che non fanno molto altro che visualizzare informazioni e notifiche, ma il progetto nasce con l'idea di poggiare su app di terze parti, saranno quindi queste a fare la differenza introducendo le più disparate funzionalità. Pensate poi quanto tempo si recupererà quando non saremo costretti a interagire costantemente con smartphone o smartwatch per ogni minima notifica. Questo potrebbe restituire i dispositivi mobili alla loro funzione originaria: fornirci un rapido accesso alle chiamate, ma anche a Internet, quando ne abbiamo davvero bisogno: all'aperto, quando siamo in viaggio o in qualsiasi altra occasione in cui non sia disponibile un terminale classico.

La tecnologia

Dalle prime prove sembrerebbe che gli Intel Vaunt visualizzino le informazioni alla periferia del campo visivo. È quindi necessario ruotare gli occhi per leggere le informazioni visualizzate, mentre un cenno della testa basterà per rimuoverle. Sull'interazione comunque si può dire ancora poco perché molto dipenderà da come le singole applicazioni decideranno di implementare la funzione. I Vaunt utilizzano una tecnologia chiamata Vertical Cavity Surface Emitting Laser (VCSEL), che usa un raggio laser a bassa potenza per proiettare le informazioni su un piccolo specchio posto sulla lente, che rifletterà poi il suo contenuto direttamente sulla retina. Per interfacciarsi con lo smartphone e ricevere le notifiche invece c'è un normale chip Bluetooth.

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L'assenza di una telecamera elimina anche tutti i problemi legati alla privacy che invece avevano sollevato i Google Glass al loro esordio. A non convincere pienamente è forse proprio il loro modello d'uso: in quanti infatti sarebbero disposti a indossare un paio di occhiali soltanto per ricevere notifiche? Ancora una volta dunque il supporto di terze parti si rivelerà decisivo: se arriveranno app davvero utili e interessanti questa percentuale potrebbe crescere, altrimenti i Vaunt sarebbero destinati a restare un prodotto di nicchia. Anche gli smartwatch non fanno molto di più, ma indossare un orologio è una cosa normale per la stragrande maggioranza delle persone. Gli occhiali invece no.   

Insomma, al momento gli Intel Vaunt sono proprio agli inizi, ma anche se non offrono nulla di sconvolgente, i primi passi sembrano promettenti. Per arrivare sul mercato come prodotto maturo c'è ancora tempo: i primi esemplari infatti sono indirizzati esclusivamente agli sviluppatori. Vedremo cosa sapranno farne.