Oggi canone RAI, domani tassa sui media

Il viceministro allo Sviluppo Economico Antonio Catricalà pensa alla trasformazione del canone RAI.

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a cura di Dario D'Elia

Il canone RAI potrebbe essere trasformato in una tassa sui media, eliminando definitivamente ogni disquisizione sul possesso o meno di un televisore o monitor. Il viceministro allo Sviluppo Economico Antonio Catricalà durante un'audizione in commissione di Vigilanza Rai ha gettato un sasso nello stagno. "In Europa si va abbandonando il concetto di canone a favore di un'imposta generale sui media e questo potrebbe servire da faro di orientamento", ha dichiarato il super tecnico.

Canone

La questione di fondo è che l'evasione del canone in Italia è spropositata, quindi dopo la firma del contratto di servizio sarà avviato un dibattito interno per affrontare la questione. "(all'estero) hanno optato per una tassa a carico del nucleo familiare e questo va incontro alla convergenza tecnologica perché prescinde dal possesso dell'apparecchio", ha aggiunto Catricalà.

Le opzioni di pagamento potrebbero essere varie: addebito nella bolletta per i consumi elettrici oppure nella denuncia dei redditi.

"Quale che sia la forma di finanziamento, e per ora esiste il canone e non sono in vista sistemi di finanziamento diversi, dobbiamo fare in modo che tutti paghiamo per rendere la Rai migliore", ha bruscamente sterzato Catricalà. Come a dire ci stiamo pensando ma non abbiamo ancora deciso.

Certo è che una RAI così in sofferenza non si era mai vista. L'obiettivo è recuperare credibilità, ma da dove iniziare? Non certo dalla trasformazione del canone in tassa per le famiglie.