Oracle vuole pelare Google, non bastano 2 miliardi

Il tentativo di patteggiamento fra Oracle e Google si è chiuso con un nulla di fatto: Google ha rifiutato le richieste di Oracle, che sono più salate di quanto si potrebbe pensare. Il calcolo di 2,2 miliardi di dollari secondo gli esperti sarebbe relativo solo alle royalties per il 2012: bisognerebbe aggiungere i danni per i mancati guadagni dal 2005 ad oggi e le royalties annue che Oracle intende chiedere a Mountain View per gli anni a venire: probabilmente il 15% per ciascun dispositivo venduto.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Il primo tentativo di mediazione nella causa Oracle contro Google per la violazione di brevetti Java si è concluso con una fumata nera: stando a quanto riportato dalle principali agenzie internazionali, Oracle avrebbe abbassato la richiesta di risarcimento dai 6,1 miliardi di dollari iniziali a 2,2 miliardi di dollari, a cui va sommato il risarcimento per violazione di copyright.

Gli avvocati di Google avrebbero rifiutato il patteggiamento sulla base di queste cifre, perché a loro avviso non sarebbero giustificate dalle prove e non tengono conto dei ricavi che Sun o Oracle avrebbero incassato se avessero siglato una partnership con Google.

A Google la causa Oracle potrebbe costare più di quanto ha speso per comprare Motorola

Il sito Foss Patent rileva tuttavia che le informazioni riguardo alle cifre sono sostanzialmente errate. Florian Mueller fa notare che il risarcimento conteggiato da Oracle sarebbe relativo solo alle royalties che dovrebbero essere versate nel 2012. Se il conteggio di Mueller fosse corretto, nel giro di pochi anni il conto totale sarebbe per Google ancora più salato di quanto ha sborsato per acquisire Motorola.

In dettaglio, secondo Mueller Oracle avrebbe chiesto oltre 800 milioni di dollari a titolo di risarcimento per violazione di copyright, da sommarsi a una cifra di circa 1,2 miliardi di dollari calcolati sulla base di royalties pari al 15%, che però sarebbero relative solo al prossimo anno. Oracle ovviamente chiederà anche i danni per i mancati profitti dovuti all'uso illecito delle licenze da parte di Google a partire dalla data di annuncio di Android, ossia dal 2008 ad oggi.

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È da ricordare, infine, che la richiesta di danni per gli anni arretrati riguarda solo una parte della causa, perché l'interesse di Oracle è quello di ottenere una ingiunzione permanente che le permetta di imporre a Google le royalties per l'uso di Java in tutti gli anni a venire. A questo punto Google potrebbe addirittura vedersi costretta a rivedere le condizioni di licenza che ha accordato con i produttori per coprire i suoi costi.

Dopo che la seconda giornata di mediazione si è chiusa con un nulla di fatto, dopo 10 ore di contrattazioni, è ora da vedere se e quando si tenterà un altro incontro di questo tipo. In caso negativo, o se comunque non ci saranno sviluppi decisivi, alla fine di ottobre Google e Oracle si troveranno di nuovo in tribunale davanti al giudice Alsup.