Pagare per promuovere lo status su Facebook? Quasi realtà

Facebook sta sperimentando una nuova funzione grazie a cui si potrebbero raggiungere più persone con i propri messaggi, pagando una piccola cifra. Non si sa ancora se diventerà una funzione definitiva oppure la fumata sarà nera.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Facebook potrebbe presto offrirci la possibilità di pagare per far vedere a tutti i nostri amici l'aggiornamento di stato. L'azienda ci ha pensato perché mediamente solo il 12% dei contatti arriva a leggere o vedere le cose che postiamo, e qualcuno vuole di più – vuoi per narcisismo vuoi per interessi concreti.

Questa possibilità esiste da tempo per pagine pubbliche come quella di Tom's Hardware, ma la sua introduzione per i profili personali sarebbe una novità. Al momento l'azienda sta realizzando delle prove con un ridotto numero di utenti in Nuova Zelanda, ma non è detto che finirà per diventare parte del social network.

1,80 dollari per raccontare a tutti quella cosa fantastiche con quelle persone fantastiche. Fantastico!

Josh Constine su Techcrunch fa notare uno dei problemi più rilevanti: Facebook è gratuito, e l'introduzione di un servizio "premium" costituirebbe una discriminazione, e gli utenti potrebbero prenderla male; pensiamo ai giocatori di Call of Duty di fronte alla possibilità di pagare per avere equipaggiamenti migliori per esempio.

D'altra parte tutti noi potremmo aver bisogno che tutti vedano una certa pubblicazione: se la foto della colazione può passare inosservata ai più, infatti, magari saremmo disposti a pagare 1,5 euro (questo il prezzo ipotizzato) affinché tutti sappiano che un amico ha bisogno di sangue di un certo tipo, o che stiamo vendendo l'auto o la casa.

Facebook dovrà quindi decidere se i vantaggi superano gli svantaggi, e di certo le decisioni sono sempre complesse quando si ha a che fare con quasi un miliardo di utenti. Un numero così alto che, secondo una ricerca di StrandReport, i messaggi scambiati su Facebook Messenger stanno erodendo sensibilmente gli introiti delle compagnie telefoniche derivanti dagli SMS.

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Insieme a Skype, Viber, iMessage e altri questi sistemi infatti permettono di scambiarsi messaggi di testo (anche molto lunghi) usando il proprio piano dati, che generalmente prevede una quota fissa mensile in cambio di un certo quantitativo di gigabyte scambiati. Un colpo duro per Telecom, Orange, Vodafone e tutti gli altri, che solo pochi anni fa avevano trovato negli SMS una gallina dalla uova d'oro.

Se a questo si aggiunge l'uso della telefonia VoIP invece di quella tradizionale (e la questione di Windows Phone e Skype) e poi le regole sempre più dure sulle tariffe, allora si capisce l'agitazione che serpeggia nel settore da qualche tempo. Google, Facebook, Microsoft, Apple e altri per gli operatori telefonici non sono solo un'occasione da sfruttare, ma anche un problema da risolvere. Anche secondo voi?