Particolarità tecniche
Il sensore CMOS medio formato da 43,8 x 32,9 mm e 51,4 Mpixel effettivi con filtro colori primari tipo Bayer è l'artefice delle eccellenti caratteristiche di cui si vanta la macchina: resa cromatica, gamma dinamica, superiore capacità risolvente. Tale sensore è prodotto all'interno delle fabbriche della Sony, ma tutta la circuiteria e il disegno delle micro-lenti è realizzato su specifiche Fujifilm. Le micro-lenti, in particolare, sono state progettate in funzione degli obiettivi della serie G. Per la pulizia si utilizza il collaudato sistema di vibrazione a ultrasuoni.
Si noti che questo sensore non è di tipo X-Trans in quanto, secondo il costruttore, non necessario. Infatti, come abbiamo già accennato nell'introduzione, l'idea di utilizzare l'X-Trans nasce dall'esigenza di migliorare le prestazioni del sensore APS-C avvicinandolo ad uno full frame senza utilizzare il filtro ottico passa-basso. Nel caso del medio formato non era necessario eliminare il filtro passa-basso, perché il problema dell'effetto moiré è praticamente inesistente.
L'immagine seguente fornisce un'idea delle dimensioni del sensore in confronto agli standard più diffusi:
I concorrenti si contano sulla punta delle dita. La Phase One XF, macchina nata per un impiego strettamente professionale, ha un sensore di superficie 2,5 volte superiore a quello delle DSLR di fascia alta con una risoluzione che arriva a 80 Mpixel (esistono anche modelli con dorsi a 50 e 60 Mpixel) ma costa 38.990 Euro nel kit costituito da corpo macchina, mirino a pentaprisma, obiettivo da 80 mm e dorso da 80 Mpixel. Più simile alla GFX 50s anche come dimensioni è la Hasselblad X1D da 50 Mpixel con sensore CMOS da 43,8 × 32,9 mm e prezzo di 7.900 Euro per il solo corpo. Si tratta della vera antagonista della GFX 50s, uscita qualche mese prima della sua concorrente giapponese, tuttavia ha un sistema AF rudimentale e un mirino elettronico a matrice LCD sequenziale (non OLED).
Abbiamo poi un paio di reflex basate su un sensore di medio formato. La Pentax 645 Z ne adotta uno da 51,4 Mpixel che misura 43,8 x 32,8 mm, stesse identiche dimensioni della GFX 50s ma in questo caso è stato omesso il filtro anti-alias. Deriva dalla famosa 645 analogica degli anni '80 che ottenne un ottimo riscontro commerciale fra i professionisti dell'immagine. Dotata di una gamma di obiettivi dedicati più ampia rispetto alla Fujifilm, costa 8.199 Euro il solo corpo. Forse meno interessante e decisamente più costosa la Leica S che utilizza un sensore prodotto da Kodak da 37 Mpixel di risoluzione da 30 x 45 mm di dimensioni, formato 2:3, con pixel pitch di 6 µm e gamma dinamica di 13 EV. Il corpo macchina della Leica S Tipo 007 costa 18.910 Euro!
Il processore d'immagine della GFX 50s è lo stesso che viene montato sulla X-T2, X-Pro2 e X-T20, cioè l'X Processor Pro. Tale scelta permette di poter contare su una macchina insolitamente reattiva per essere una medio formato. Tempi di accensione, di gestione dei menu e acquisizione dei file ricordano infatti quelli di una mirrorless APS-C, a parte l'autofocus che essendo solo a contrasto, e non ibrido, non può avere come vedremo la velocità di quello della X-T2.
Al fine di rispondere alle diverse esigenze in ambito professionale, i formati di file generati comprendono tre diverse impostazioni JPEG (Super Fine, Fine, Normale), oltre a due diverse impostazioni RAW (non compresso, compresso). Il file TIFF può essere generato utilizzando lo sviluppo RAW in camera.
L'otturatore sul piano focale è stato sviluppato specificatamente per raggiungere una velocità massima di scatto pari a 1/4000 sec., che diventa 1/16000 sec. quando si usa l'otturatore elettronico, con una velocità di sincronizzazione flash di 1/125 sec. o inferiore. La sua durata è garantita per oltre 150.000 scatti.
Il corpo macchina, estremamente robusto e sigillato con apposite guarnizioni in ben 58 punti, è stato sviluppato pensando al lavoro dei fotografi professionisti che operano in condizioni di ripresa difficili. Proprio come con le fotocamere di punta della Serie X, il costruttore garantisce la resistenza a polvere, umidità e operatività in ambienti freddi fino a -10 °C.