Piano banda ultralarga, a che punto siamo in Italia?

Il piano banda ultralarga del Governo ha acceso i motori. Il primo bando è stato praticamente assegnato e a breve Enel Open Fiber avvierà i lavori.

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a cura di Dario D'Elia

Il piano banda ultralarga del Governo procede e a distanza di quasi due anni dalla sua approvazione sta entrando finalmente nella fase operativa.Com'è risaputo l'obiettivo è di ridurre sensibilmente il digital divide e quindi coprire entro il 2020 l'85% della popolazione con servizi da almeno 100 Mbps e il 100% con servizi da almeno 30 Mbps. Il tutto impiegando vari tipi di tecnologie: il documento fissa obiettivi prestazionali e non entra nel merito delle tipologie.

rete italiana

Per raggiungere la meta vi sono 5 miliardi di euro di fondi pubblici infrastrutturali, 3,5 miliardi del fondo sviluppo e coesione e 1,8 miliardi di fondi strutturali UE 2010-2020 (tra regionali e nazionali). Dopo un confronto con enti territoriali e provider sono state individuate quattro tipologie di cluster contraddistinte da caratteristiche simili (A, B, C e D) basate sull'accorpamento di 94.000 aree censuarie ISTAT - sul sito Infratel è disponibile l'elenco.

Le prime due (A e B) sono quelle competitive dove gli operatori stanno sviluppando le reti in autonomia. Si pensi ad esempio ai progetti di TIM, Fastweb, Vodafone ed Enel Open Fiber (per la vendita servizi all'ingrosso). Non si esclude per il futuro un pacchetto di incentivi statali per lo sviluppo, ma al momento la priorità è per le altre zone.

banda larga

I cluster C e D invece sono a fallimento di mercato (dette anche "aree bianche") e riguardano circa 7.300 comuni. Qui è previsto l'intervento dello Stato e una volta completata l'infrastruttura rimarrà di proprietà pubblica e sarà data solo in concessione per 20 anni.

Il cluster C è quello caratterizzato da comuni con più di 2.500 unità immobiliari e un obiettivo di 100 Mbps per il 70% dei palazzi e il restante a 30 Mbps. Il cluster D infine pone un obiettivo di 30 Mbps per il 100% delle unità immobiliari.

L'assegnazione lavori sta avvenendo per gare e ogni singolo lotto (regionale o pluri-regionale) viene assegnato da Infratel in relazione all'offerta migliore in base a precisi criteri tecnici, tempi, risorse necessarie, estensione rete 100 Mbps, etc.

Infratel ha confezionato tre gare. La prima da 1,4 miliardi prevede l'aggiudicazione tra qualche giorno, nonostante i ricorsi di Telecom Italia e Fastweb. La vincitrice Enel Open Fiber dovrà realizzare e gestire le infrastrutture delle aree bianche di Abruzzo, Emilia Romagna, Lombardia, Molise, Toscana e Veneto. Come le altre gare è previsto poi il noleggio all'ingrosso delle reti per gli altri operatori.

La seconda gara da 1,2 miliardi, i cui termini per la presenza dell'offerta sono scaduti il 20 febbraio, riguarda la Provincia autonoma di Trento, Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Basilicata e Sicilia. L'aggiudicazione avverrà entro aprile.

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La terza gara da 900 milioni di euro è un po' più complessa è riguarda Puglia, Calabria e Sardegna. MISE e le Regioni stanno mettendo a punto ancora gli accordi di programma, dopodiché sarà pubblicato il bando (probabilmente entro 2 mesi) che prevedrà un'assegnazione per la progettazione e la realizzazione nonché una seconda per la gestione della rete. Il tutto dovrebbe concludersi dopo l'estate.