Progetto banda larga nel maxi emendamento

Il maxi emendamento al decreto Stabilità fra le altre cose contiene il Progetto strategico nazionale per la banda larga e ultralarga. Le prime anticipazioni parlano di azzeramento del digital divide e coinvolgimento degli operatori privati e della Cassa depositi e prestiti.

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a cura di Dario D'Elia

Il maxi emendamento al decreto Stabilità, fortemente voluto dalle istituzioni finanziarie europee, contiene fa le tante voci il "Progetto strategico nazionale per la banda larga e ultralarga". Secondo quanto riportano tutti i quotidiani i dettagli non sono ancora chiari: in fondo si tratta ancora di una bozza che potrebbe essere condizionata dalle reazioni delle Banche europee, Germania e Francia. Oggi infatti il presidente Silvio Berlusconi parteciperà al G20 per discutere, fra le altre cose, la situazione dell'Italia e le ricette anti-crisi previste nell'emendamento.

Il Presidente Berlusconi parte per il G20

Oltre alle liberalizzazione dei servizi locali e delle professioni, la vendita di immobili del patrimonio pubblico, novità per il Lavoro parlerà di banda larga. In verità, lunedì scorso eravamo riusciti a mettere mano già sulla bozza (DDL Sviluppo: autenticazione SMS e chiavette 3G?), ma la voce sul broadband risultava ancora in lavorazione. 

In ogni caso, stando a quanto riportano le fonti giornalistiche, il progetto Strategico Nazionale per il broadband è "finalizzato ad assicurare l'azzeramento del digital divide, l'individuazione delle modalità di realizzazione degli interventi nelle aree per le quali gli operatori di telecomunicazione non prevedono di assicurare la copertura con le reti di nuova generazione, nonché provvede a definire le modalità di coinvolgimento degli operatori privati e della Cassa depositi e prestiti". 

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"[...] sarà finanziato con le risorse provenienti dai Fondi strutturali europei 2007-13, con le risorse finanziarie appositamente destinate dalla Cassa depositi e prestiti, con le risorse, appositamente destinate, provenienti dal Fondo per lo sviluppo e la Coesione e dai fondi strutturali relativi al periodo di programmazione 2014-2020".

Fin qui nulla di nuovo: da tempo questo approccio è noto. Resta da capire ancora la cabina di regia, le valutazioni sul progetto Metroweb e il destino del Tavolo Romani. 

Non resta che attendere. Tanto c'è tempo: a patto che si tratti di broadband a tenuta stagna - adeguato alle profondità abissali.