Radio Vaticana riduce le emissioni elettromagnetiche

Radio Vaticana ha deciso di puntare sul digitale per ridurre le emissioni elettromagnetiche e i consumi energetici. Dal primo luglio fine delle trasmissioni in onde medie e corte per molti paesi. Il Codacons sostiene che è un ammissione di colpa per gli abusi degli ultimi anni.

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a cura di Dario D'Elia

La Radio Vaticana ha deciso finalmente di ridurre le emissioni elettromagnetiche del suo centro di Santa Maria di Galeria, nell'area nord ovest di Roma. Meglio tardi che mai verrebbe da dire, considerata la condanna dell'anno scorso (Radio Vaticana colpevole per il suo elettrosmog) per "getto pericoloso". Sì, purtroppo la normativa italiana sull'elettrosmog è piuttosto difficile da impugnare contro le emittenti, ragione per cui spesso si è costretti a ricorrere a quella che normalmente tira in ballo la dispersione "di cose atte a offendere o imbrattare o molestare persone".

In ogni caso quel che conta è che i residenti di Cesano, il centro abitato vicino alle antenne, dal primo luglio godranno della fine delle trasmissioni in onde medie e corte per la maggior parte dei paesi europei e americani. "I programmi radiofonici in circa 40 lingue della Radio Vaticana - ricevuti via satellite o via internet - sono oggi ritrasmessi da un migliaio di radio locali o regionali in FM e OM in circa 80 Paesi dei cinque continenti", ha spiegato il direttore generale padre Federico Lombardi al Fatto Quotidiano. "Essi sono inoltre accessibili live su cinque canali web e on-demand e in podcast in ogni punto del mondo da cui ci si possa connettere al sito della Radio Vaticana".

Le antenne di Radio Vaticana

Insomma la Radio approfitta di questo passaggio puntando sempre di più sul digitale e programmando per il futuro ulteriori riduzioni delle trasmissioni in onde corte. Il tutto senza comunque dimenticare che la priorità è fornire un servizio adeguato alle aree in maggiore difficoltà, come Africa, nel Medio Oriente o in Asia, "che non hanno altre vie alternative per ricevere capillarmente la voce del Papa e della Chiesa".

Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha accolto la notizia positivamente sottolineando "la fine delle preoccupazioni per eventuali conseguenze nocive alla salute dovute al presunto inquinamento elettromagnetico".

Di diverso avviso invece il Codacons che ritiene questo passo indietro come un'ammissione di colpa. "La decisione di Radio Vaticana di ridurre le emissioni radio attraverso il taglio delle trasmissioni in onde medie e corte non soddisfa affatto il Codacons, che ritiene tale provvedimento tardivo, oltre che una ammissione di colpa da parte dell'emittente", sostiene in una nota l'associazione dei consumatori. Motivo per cui l'annuncio di Radio Vaticana sarà depositato agli atti del processo civile che la vede coinvolta come imputata.

La fiera del ripetitore

"Le onde andavano tagliate già molti anni fa, prima che i residenti di S. Maria di Galeria si ammalassero e morissero di leucemie e tumori", ha dichiarato il presidente del Codacons, Carlo Rienzi. "L'annuncio di Radio Vaticana non solo sembra fumo negli occhi, ma potrebbe addirittura rappresentare una prova di colpevolezza a carico dell'emittente, dal momento che dimostra come le emissioni elettromagnetiche fossero ingenti ed eccessive". Padre Lombardi però sembra non preoccuparsi della questione. "Dal 2001 rispettavamo pienamente la normativa italiana, che è la più restrittiva in materia. Già non facevamo alcun danno, ma ora ci saranno anche meno onde radio".