RAI pronta a denunciare Google YouTube per i filmati pirata

Una causa contro Youtube per la trasmissione non autorizzata di filmati di sua proprietà. Questo è solo un passaggio del pacchetto varato dalla RAI per rimettere a posto i conti. E il Canone sale di un euro e mezzo.

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a cura di Manolo De Agostini

RAI come Mediaset, pronta alla Guerra Santa contro Google per i video su YouTube. La TV di Stato, secondo quanto riportato dal quotidiano La Repubblica, ha intenzione di mettere in atto una serie di misure strutturali che nel corso dei prossimi cinque anni dovrebbe rimettere in carreggiata i conti dell'azienda, la cui posizione finanziaria scricchiola (- 400 milioni di euro).

Si parte da una causa contro Google e il suo portale YouTube, dove gli utenti pubblicano filmati di sua proprietà senza consenso, in modo simile a quanto fece Mediaset nel 2008 e diverse a. La RAI intende tutelare video come quelli delle partite della Nazionale e del Festival di Sanremo, sue produzioni.

RAI - Radiotelevisione italiana

"Dal dibattito in consiglio di amministrazione, si deduce che la RAI sta monitorando Internet per documentare quanti e quali video siano presenti in Rete senza autorizzazione. Poi partiranno una richiesta di chiarimenti a Google e Youtube, una proposta di conciliazione pacifica, se necessario le contestazioni legali", si legge su La Repubblica.

Previsti seicento prepensionamenti "che manderebbero a casa i massimi dirigenti aziendali". Costo dell'operazione 53 milioni di euro. "Se questi top manager rifiuteranno lo scivolo incentivato la TV pubblica dichiarerà lo stato di crisi e imporrà il pensionamento", scrive il quotidiano. E a seguire fino a 300 assunzioni di giovani, anche attraverso concorsi. Tagli ai cachet delle stelle, infine, e poi alla spesa per i diritti sportivi.

A queste misure si aggiungerà l'aumento di un euro e mezzo del Canone, che salirà toccando quota 113,5 euro. Il 27% delle famiglie infatti non lo paga, causando un danno di 500 milioni alle casse di Viale Mazzini. Per stanare chi non paga la RAI avvierà controlli più severi.

Pretenderà di "conoscere i nominativi delle persone che comprano un televisore (e che sono tenute a versare il canone, in quanto imposta sul possesso dell'apparecchio). Grazie alla sponda dell'Agenzia delle Entrate, la televisione pubblica confida di accedere anche al database di clienti Sky", conclude La Repubblica.