Rapina informatica: svaligiata una banca di Bitcoin

Non si sa ancora come abbiano fatto, ma dei criminali informatici hanno sottratto ben un milione di dollari.

Avatar di Redazione - Sicurezza

a cura di Redazione - Sicurezza

Brutte notizie per i risparmiatori di Bitcoin, la valuta virtuale è entrata nel mirino dei cyber criminali che settimana scorsa hanno hackerato un grosso exchanger danese, BIPS, che fungeva anche da banca. Gli hacker sono riusciti a penetrare negli account di 22.000 utenti e a rubare 1.295 BTC per un valore approssimativo, dare un valore esatto è dura con le fluttuazioni della valuta virtuale, di un milione di dollari.

Era ovvio che i bitcoin facessero gola ai criminali... solo questione di tempo.

Tutto è cominciato con un attacco DDoS (Distributed Denial of Service) che è stato lanciato il 15 Novembre dalla Russia e paesi limitrofiA questo attacco ne è seguito un secondo, due giorni dopo, durante il quale è avvenuto il furto vero e proprio.

Le modalità non sono ancora chiare, si sa solo che le credenziali di 22.000 utenti sono state trafugate e usate per trasferire il denaro virtuale prima del fine settimana. La compagnia BIPS dice che "come conseguenza, Bips chiuderà temporaneamente l'iniziativa 'portafogli virtuali' per concentrarsi sul business delle transazioni in real-time, che non include alcun deposito di Bitcoin".

Inoltre, avvisa che "a tutti gli utenti esistenti, verrà richiesto di trasferire i propri Bitcoin su altri prodotti". Mr. Henriksen, fondatore di BIPs, nonostante la "figuraccia" ha avuto il coraggio di dire ai suoi utenti che "i portafogli virtuali sono come quelli che portate con voi tutti i giorni per avere denaro contante e non sono in nessun modo fatti per immagazzinare grandi quantitativi di denaro".

Uno dei suoi clienti ha risposto al suo post dicendo che "infatti sul vostro sito dite che 'I vostri dati sono sicuri in BIPS' quindi sì, mi sentivo al sicuro lasciando lì il mio deposito di Bitcoin". Questo avvenimento mette in luce un rischio finora sottovalutato, cioè quello del furto di moneta virtuale perpetrato tramite attacchi all'istituzione che li gestisce.

Non ha alcun senso raccomandare agli utenti di lasciare pochi bitcoin nel proprio portafogli virtuale, ma è ovvio che le misure di sicurezza sono ancora "crude". Se avete investito in bitcoin, quindi, tenete gli occhi per aperti e, magari, suddividete l'importo totale su più gestori, in modo da mettervi al riparo da eventuali furti.