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a cura di Andrea Ferrario

Se seguite un po’ il mondo dei televisori probabilmente sapete che i migliori sono in genere o degli OLED o dei QLED, al netto del dibattito su quale tra queste due tecnologie sia preferibile.

Ciò non significa tuttavia che il tempo degli schermi LCD sia finito. Anzi è vero il contrario, perché tutti i produttori hanno sviluppato nuove soluzioni che rendono gli LCD tradizionali (anche i QLED lo sono a ben guardare) ancora interessanti, e in grado di fornire un eccellente rapporto qualità prezzo. LG in particolare ha la linea Nanocell. In effetti, LG propone questi televisori Nanocell come un’alternativa a quelli con pannelli Quantum Dot - altrimenti conosciuti come QLED.

Il Nanocell 90 del 2020 è un televisore che mette sul tavolo diverse caratteristiche interessanti: il filtro per “eliminare le impurezze cromatiche”, che funziona piuttosto bene, retroilluminazione Full-Array e local dimming, per garantire un ottimo livello di nero e contrasto.

Vediamo dunque come se la cava, e se vale la pena di spendere circa 1.200 euro per il modello da 55 pollici che abbiamo testato.

Design

LG Nano 90 non offre soluzioni di design innovative, ma nel mondo dei televisori non c’è poi molto da innovare. La scocca è in plastica nera, con una cornice grigio scuro che corre intorno allo schermo. È una cornice abbastanza sottile e con il televisore acceso farete fatica notarla. Altri prodotti sono senz’altro migliori da questo punto di vista, ma se non siete degli esteti probabilmente non è un dettaglio particolarmente importante.

Dal punto di vista delle connessioni, abbiamo un set eccellente: quattro porte HDMI, due delle quali sono HDMI 2.1, tre porte USB-A, audio ottico, lettore di smart cart, antenna, Wi-Fi, Bluetooth e LAN. Insomma c’è tutto quello di cui potreste aver bisogno.

Sempre interessante, poi, il telecomando Magic Wand di LG. Si può usare come un normale telecomando, oppure attivare la funzione “bacchetta magica” e muovere il telecomando per controllare il cursore a schermo, come se fosse un mouse. C’è anche una rotellina per scorrere i menù, ma funziona bene solo in alcuni di questi e molto meno nelle app (dove sarebbe più utile).

 Software: webOS

Il 55NANO906 usa WebOS, un software che rispetto all’anno scorso non è cambiato molto se non per il numero di applicazioni disponibili, che oggi è ancora maggiore. Se però usate applicazioni insolite, comunque, avrete bisogno di una Google Chromecast o qualcosa di simile per ampliare la compatibilità a tutto il Play Store.

WebOS non ha una sua homepage. Invece, premendo il tasto Home visualizza una barra con le applicazioni più usate. È uno spazio che potrete personalizzare con le cose che preferite, ma purtroppo le prime posizioni sono bloccate e non potrete fare a meno di averle sempre di fronte agli occhi. Non vi interessano la Home Dashboard o i contenuti selezionati da LG? Dovrete fare buon viso a cattivo gioco, perché saranno sempre lì, a occupare spazio che potrebbe servirvi per cose migliori.

Peccato, perché è un piccolo dettaglio ma fastidioso. Avremmo senz’altro preferito poter impostare la barra a nostro piacimento, anche se magari il modo in cui piace a noi non coincide con quello degli ingegneri coreani. Ci potremmo convivere, sul serio.

Detto questo, WebOS è semplice da usare, molto ergonomico e, con il processore A7, velocissimo. Passare da un’app all’altra o cambiare canale è una questione istantanea, e l’avvio della riproduzione dipende esclusivamente dalle prestazioni di rete. Se usate il cavo, lo streaming parte praticamente subito.

Ci sono tutti i più famosi formati HDR, a parte HDR10+. La scelta di LG è comune a moltissimi altri produttori e non compromette la qualità della visione, anche perché i contenuti in HDR10+ saranno riprodotti comunque in modo eccellente, seppure non ideale.

Le opzioni per la modalità immagine e le impostazioni audio sono numerose, e tra quelle predefinite quasi sicuramente ci sarà qualcosa di vostro gusto. Nei nostri test abbiamo trovato che la modalità Cinema è quella più gradevole, con il giusto equilibrio tra riduzione del rumore, nitidezza e luminosità. Purtroppo però WebOS non ricorda le impostazioni personalizzate per singola app, quindi se cambiate qualcosa passando da Rakuten a Chili o a TimVision, poi dovrete tornare alle impostazioni.

Qualità dell’immagine

Un moderno televisore 4K deve essere in grado di gestire bene le fonti di “vecchia generazione”, vale a dire i segnali FullHD o anche quelli con risoluzione minore. Vale a dire che ci aspettiamo valide prestazioni in termini di upscaling, quella tecnologia grazie a cui un segnale a bassa risoluzione viene “promosso” in 4K. È una cosa abbastanza complessa da fare, che richiede potenza di calcolo ma anche attenzione all’estetica, perché filtri troppo aggressivi rischiano di portare a risultati deludenti.

Fortunatamente questo LG Nano 90 gestisce il rischio molto bene. Le prestazioni in upscaling non sono perfette e il local dimming a 32 zone di tanto in tanto fatica a gestire bene le immagini, ma in generale i contenuti a risoluzione standard (SD) risultano molto piacevoli da guardare e non si ha mai l’impressione di avere di fronte immagini artificiali e “plasticose”, perché troppo modificate dal software.

In termini assoluti questo televisore può generare immagini davvero belle, con neri profondi e un contrasto impressionante. Purtroppo le prestazioni sono un po’ instabili e a volte, solo a volte, avrete un’immagine che non è proprio quella ideale; generalmente si nota in aree scure dove i dettagli risultano poco visibili. Succede a causa di una combinazione di fattori: la modalità immagine scelta riduce la luminosità, da una parte, e dall’altra le zone di local dimming non riescono a gestire correttamente le diverse aree dell’immagine.

È un po’ una lotteria, tanto con le immagini SD quanto con quelle UHD: nella maggior parte dei casi, quasi sempre in effetti, vedrete neri profondi e immagini ben contrastate. A volte invece non sarà così, in particolare nelle scene notturne. Forse un sensore di luce ambientale avrebbe aiutato, e considerato il prezzo un po’ ce lo saremmo aspettato.

L’altro problema è quello di quasi tutti gli LCD, a parte i migliori QLED, e sono gli aloni. Se a schermo compare un oggetto chiaro su fondo scuro, ecco che tutto intorno c’è una specie di aureola dello stesso colore. Capita anche su questo LG Nano 90, e lo noterete quando vi capiterà di avere il cursore rosa che si muove su fondo nero o grigio scuro. Non è una cosa che si nota quando si sta veramente guardando un film o una serie TV, ma non è nemmeno qualcosa che può sfuggire alla vostra attenzione. Ogni tanto si nota, questo è quanto: anche, per esempio, quando ci sono titoli bianchi su fondo scuro.

Capita molto spesso? No, per niente, ma quando capita l’alone è piuttosto visibile e, considerando la concorrenza, ci saremmo aspettati qualcosa di meglio. Non compromette l’esperienza in generale ma ci fa venire qualche dubbio sul fatto che forse qualcuno potrebbe preferire altri prodotti. Un dettaglio che forse LG dovrebbe prendere in considerazione.

Dieci e lode invece per quanto riguarda la riproduzione dei colori. L’LG Nano 90 ha un pannello semplicemente strepitoso quando si tratta di riprodurre gialli, rossi, blu e tutte le possibili sfumature tra di essi. Merito senz’altro del filtro Nanocell, che fa esattamente quanto promesso dalle pagine promozionali: filtra i colori e li rende più “reali”. Più brillanti, più vividi, più credibili: basta un qualsiasi documentario per notare la differenza.

In generale il Nano 90 di LG è in grado di generare immagini davvero spettacolari, grazie appunto a neri molto profondi e un contrasto efficace, salvo alcune eccezioni. Per essere un LCD è sicuramente tra i migliori pannelli che abbiamo visto di recente. Messo alla prova con immagini particolarmente difficili, come scene spaziali dove ci sono oggetti chiari su fondo scuro, questo televisore riuscirà a farvi sentire davvero vicini alla scena. Che poi è esattamente ciò che chiediamo a un televisore.

Considerate le sue molte qualità, finirete per non notare un nero che a volte non è proprio il massimo o un’uniformità che di tanto in tanto sembra perdersi per strada.

In ogni caso il problema più rilevante è generazionale: dovremo infatti attendere il 2021, forse anche il 2022, per vedere televisori con local dimming a cento e più zone a prezzi ragionevoli. E a quel punto probabilmente i pannelli LCD torneranno a essere i protagonisti assoluti.

Come abbiamo anticipato, comunque, LG ha sviluppato diverse modalità di immagine, ognuna delle quali ha le sue qualità specifiche. In alcuni casi tra l’una e l’altra cambia solo (leggermente) il livello della retroilluminazione, mentre altre hanno impostazioni più incisive. Ovviamente è anche possibile impostare personalmente le singole voci (probabilmente vorrete disabilitare la gestione del movimento), ma con ogni probabilità troverete che almeno una delle modalità preimpostate soddisfa i vostri gusti.

Audio

Gli altoparlanti di questo LG Nano 90 sono piuttosto buoni per un televisore di fascia media. Gli effetti sonori dei film risultano pieni e convincenti e c’è anche un più che discreto posizionamento nello spazio. Il volume massimo è molto alto, persino troppo per la maggior parte dei salotti - ma se un giorno voleste dare un ballo magari potrebbe risultarvi utile. Il parlato risulta sempre molto chiaro, anche a volumi bassi. LG ha inserito anche qui la sua intelligenza artificiale ThinQ: è probabilmente la modalità che sceglierete e terrete sempre, seppure la modalità Cinema sia più adatta ai film - almeno in qualche occasione.

Verdetto

Se state cercando un televisore da 55 pollici questo LG Nanon 90 è senza dubbio uno dei migliori che possiate trovare. Offre una qualità d’immagine eccellente e ha un bel suono, a fronte di difetti tutto sommato tollerabili, come un local dimming a volte un po’ capriccioso e qualche alone. Cose che potreste notare di tanto in tanto, ma che non vi impediranno di godervi un film come si deve.

Il prezzo invece potrebbe essere un ostacolo, perché 1.200 euro è una cifra davvero molto sostanziosa. Mediamente, nel 2020, i consumatori hanno speso circa le metà per il loro televisore nuovo (dati GFK), ed è chiaro che LG si sta dirigendo a un pubblico più esigente e più disposto a spendere. Qui però entriamo in un territorio dove si trovano i primi OLED, a cominciare dai modelli LG del 2019, e alcuni QLED che sono probabilmente preferibili a questo Nano 90. Senza contare il fatto che il TCL C81 è un QLED di nuova generazione che promette molto e che dovrebbe costare circa 800 euro. Lo proveremo presto e vi sapremo dire se è davvero il temibile concorrente che sembra. Nel frattempo, continuate a seguirci.