Recensione soundbar Philips B8405/10: facile da amare, ma che stress!

Con la sua B8405/10, Philips si propone con una soundbar dal design interessante, dal prezzo conveniente e dalle performance eccezionali! Tutto bellissimo, se non fosse che...

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a cura di Raffaele Giasi

Senior Editor

Non è un mistero che il mercato delle soundbar abbia conosciuto, specie negli ultimi anni, una vera e propria fioritura, complice soprattutto quello che è stato l'abbassamento generale dei pannelli TV 4K di dimensioni generose che, oggi come oggi, possono essere acquistati anche a un prezzo attorno ai 500/700 euro, pur con tutti i limiti tecnici del caso. Ora, giacché di norma le moderne smart TV godono di un corpo molto sottile, non è raro che proprio il profilo acustico di questi televisori sia spesso limitato, complice non solo il bisogno di inserire nei televisori degli speaker di dimensioni compatte, con membrane dal diametro davvero esiguo, ma anche l'impossibilità di disporre di una cassa acustica che possa risuonare come si deve, rendendo così, come detto, il profilo acustico di molti televisori del tutto inadeguato rispetto alla qualità dell'immagine.

Ovviamente non è una regola aurea, ma le cose sono più o meno queste, ed è un fatto. Ecco perché, sempre più di frequente, si rende necessario l'acquisto di una soundbar, ed è un bene, in questo senso, che il mercato di questi prodotti sia in qualche modo diventato anch'esso più accessibile, tanto che spesso, molte catene propongono addirittura dei bundle soundbar+smart TV per cifre che, fino a qualche anno fa, sarebbero state giudicate impossibili.

Il punto è che, a differenza di quanto si crederebbe, a volte anche prodotti molto abbordabili, con range di prezzo che oscillano tra i 200 e i 300 euro sono, oggi più che mai, meritevoli di attenzione, con proposte che derivano anche da brand di primissimo livello, com'è il caso di questa soundbar prodotta da Philips, e per altro comprensiva anche di unità subwoofer wireless!

Il prodotto in questione è la Philips B8405/10, una soundbar davvero interessante, il cui prezzo di 298,56€ la rende certamente una scelta da tenere in considerazione nell'ampissimo mercato delle soundbar di fascia media, soprattutto se l'intenzione è quella di acquistare un prodotto che disponga di un'unità separata dedicata ai bassi. Ma come si comporta? Basteranno meno di 300 euro per potenziare in modo dignitoso il proprio angolo home cinema? Scopriamolo!

Design e controlli

Realizzata in plastiche rigide e metallo, la Philips B8405/10 vanta, anzitutto, un design semplice, compatto, ma esteticamente molto gradevole, che la rende anche una piacevole variazione a quello che è il form factor più tipico di questi prodotti. Certo, si tratta pur sempre di un dispositivo longilineo e dalle forme compatte, ma il design di questa specifica soundbar le conferisce una forma inclinata, con una base leggermente più larga rispetto alla superficie superiore, in quella che è quasi un taglio romboidale, che la rende in qualche moto più accattivante e “snella”, specie considerando che si tratta di un prodotto abbastanza “ingombrante”, vista la sua lunghezza di ben 90 centimetri, e una profondità complessiva che oscilla attorno agli 11 centimetri. In ogni caso, diremmo che si tratta di dimensioni perfettamente giustificate, vista la presenza di ben 4 driver frontali, di dimensioni abbastanza generose, specie considerando la categoria.

Ad accompagnarla, c'è poi un modulo squisitamente dedicato al subwoofer, la cui particolarità è quella di essere quasi del tutto wireless, se non fosse semplicemente per il doveroso cavo d'alimentazione. Soundbar e woofer, godono infatti di una connessione senza fili che, a conti fatti, non mina in alcun modo l'esperienza di utilizzo e, anzi, riesce a restituire un suono preciso e funzionale, anche al massimo del distanziamento tra i due dispositivi (corrispondente, nei nostri test, a circa 10 metri).

Restando in tema design, va detto che, forse, per quanto concerne l'unità subwoofer si poteva fare qualcosina in più, in quanto essa risulta davvero troppo “diversa” rispetto al particolare disegno della soundbar, al punto che sembra quasi di avere due prodotti di due tipologie diverse, messi poi insieme in un unico pacchetto. Ovviamente, quanto detto rappresenta indubbiamente un mero vezzo, ed è anzi probabile che, vista la disposizione tipica dei moduli subwoofer, spesso anche molto ingombranti, Philips abbia semplicemente optato per un modulo woofer dal design pulito e semplice, che potesse essere facilmente accostato di fianco a qualsiasi stile d'arredamento, visto che spesso i woofer sono poggiati proprio al lato di armadietti a terra, mobili da TV e affini.

In questo senso, il modulo si comporta molto bene in termini di dimensioni, considerando che parliamo di uno dei woofer più compatti che ci siano in circolazione, con un'altezza di circa 40 cm, una profondità di 30 cm, ma una larghezza di appena 12 cm, che lo rendono particolarmente semplice da posizionare in casa a patto, come sempre, di non tenerlo troppo attaccato a un mobile o simili, specie considerando la presenza di una membrana laterale (alla sinistra del modulo), non solo molto ampia, ma anche particolarmente potente, con la sua frequenza che oscilla tra i 40 e i 160 Hz.

Tornando alla soundbar in sé, essa è dotata di 3 pulsanti touch sulla sua superficie superiore, 2 per il volume, 1 per le fonti e un ultimo per lo spegnimento, la Philips B8405/10 vanta anche un piccolo vezzo non così comune sulle soundbar, ma qui perfettamente integrato, ovvero un piccolo display “invisibile” e a scorrimento che, nascosto dietro alla griglia superficiale, offre un effetto “dot” a luce bianca davvero molto gradevole. Lo scopo del display è semplice: specificare la fonte di uscita (il che è utile, ad esempio, con la normale TV tramite segnale digitale terrestre, visto che ogni canale ha un'uscita diversa, e non sempre in alta qualità), e ovviamente specificare il livello di volume o la fonte d'entrata.

Si tratta di una feature, a nostro giudizio, molto utile, che offre a questa soundbar, dal design già molto ricercato, un aspetto ancor più gradevole e retro-futuristico per quanto, lo sappiamo bene, non tutti amino avere delle luci “fuori controllo”, nell'ambito delle proprie postazioni home cinema o da gaming. Tant'è che, questo stesso display, su modelli diversi a marchio Philips aveva causato qualche grattacapo a causa della sua eccessiva luminosità. Un parametro che qui, nello specifico, non deve però impensierirvi, visto che esso è qui disattivabile comodamente tramite il telecomando.

Connettività

Ma veniamo a quelle che, indubbiamente, sono tra le caratteristiche tecniche più rilevanti quando si parla dell'acquisto di una soundbar, ovvero le sue possibilità di connessione e, in questo caso, dobbiamo ammettere che ci sono ben pochi compromessi di cui tenere conto, visto che con la sua B8405/10, Philips si propone con una soundbar dall'enorme connettività, visto che sono disponibili praticamente tutte le porte che, oggi come oggi, farebbe comodo avere su di una soundbar.

Sono infatti presenti ben 3 porte HDMI, un ingresso per cavo ottico, un ingresso Jack AUX da 2,5, e persino una porta USB, senza contare che il dispositivo vanta al suo interno un modulo Bluetooth, che le rende possibile non solo la connessione con il woofer, ma anche con eventuali dispositivi smart, e una connessione Wi-Fi, con cui si va a interfacciare con la rete internet per aggiornamenti, ma anche per connessione dati con un'eventuale rete domotica.

Dulcis in fundo, questa soundbar è anche compatibile con OK Google, Alexa, Apple AirPlay 2, e integra al proprio interno sia Chromecast che Spotify Connect così che essa sia configurabile con praticamente qualsiasi dispositivo in commercio, senza contare la sua eccellente integrazione all'interno delle più comuni infrastrutture domotiche, siano esse basate su Google o su Amazon Alexa.

Resa audio

Per quanto riguarda il profilo meramente acustico, pur trattandosi di una delle soundbar di fascia media di Philips, e contando su di una potenza di “soli” 240 W, la Philips B8405/10 si comporta decisamente molto bene, complice la presenza di ben 4 driver anteriori: due driver full-range e 2 tweeter, uno per ogni canale, con la risultante di un suono completo e davvero molto appagante, specie in ambito cinematografico o gaming, quando il segnale originale vanta magari anche le caratteristiche e la completezza del suono Dolby, e il risultato è a dir poco fenomenale.

Il merito è dell'ampia risposta di frequenza dell'apparecchio, che va dai 160 Hz ai 20.000 Hz il che, tradotto in soldoni, significa che questa soundbar è in grado di riprodurre una vasta gamma di frequenze audio, dalle basse alle alte, per un suono ricco in qualsiasi circostanza e in qualunque contesto. Al netto di questo, una piccola “stonatura” c'è, e riguarda le frequenze medie, che nel complesso risultano un pochino sotto tono rispetto al resto della gamma acustica, ma si tratta di una sbavatura davvero impercettibile, certamente da segnalare in fase di recensione, ma che non giudicheremmo fondamentale in sede d'acquisto.

Da segnalare, inoltre, che parliamo di una soundbar compatibile con la tecnologia HDMI eARC che, tramite porta HDMI, garantisce una connessione ad alta velocità che consente di godere appieno della qualità audio dei formati più moderni e avanzati come, per l'appunto, il succitato sistema Dolby Atmos. Abbiamo effettuato, dunque, diversi test, concentrandoci anzitutto sul profilo gaming e su quello meramente cinematografico, mettendo la soundbar alla prova con alcuni dei prodotti più recenti, come God of War Ragnarok, per ciò che riguarda il videogioco, e con il film Matrix Resurrection, fruito in alta definizione grazie alla piattaforma digitale di Sky.

Anzitutto va detto che il suono Dolby offerto da questa soundbar è davvero eccezionale, il che risulta davvero sorprendente se si considera che parliamo di una soundbar che, tutto sommato, ha un prezzo davvero contenuto rispetto alla concorrenza. A sorprendere è il direzionamento del suono che, nel caso del Dolby, ha una spazialità spettacolare che riesce persino a dare spazio ai suoni che, dal punto di vista spaziale, dovrebbero essere posizionati al di sopra delle nostre teste. Ora, generalmente questo effetto è possibile grazie a un buon posizionamento delle casse in un sistema 5.1 o 7.1, in cui il gran numero di uscite da poter sparpagliare in giro per l'ambiente, riesce a creare un direzionamento del tutto simile al cinema, per motivi relativi all'effettiva quantità di speaker che si possono avere a disposizione.

La logica direbbe che non è possibile ottenere lo stesso effetto con una semplice soundbar, ma in realtà le evoluzioni compiute nella pulizia e nella ricchezza dei segnali audio, uniti alla tecnologia di connessione tramite cavo HDMI, che non comprime il segnale acustico, e che permette allo stesso di essere molto più ricco e definito di quanto non fosse possibile, ad esempio, tramite cavo ottico, hanno reso questa sorta di “magia” possibile, a patto che i tweeter della vostra soundbar siano stati progettati con cognizione di causa, e fidatevi, è questo il caso!

I risultati ottenuti con la Philips B8405/10, in sintesi, sono davvero eccezionali, e i dettagli sono sempre puliti e precisi, con un posizionamento che, specie nel campo del gaming, si fa apprezzare non poco, riuscendo a rendere l'ambiente sonoro sempre dinamico e all'altezza delle aspettative, anche e soprattutto in titoli in cui il comparto ambientale può effettivamente fare la differenza in termini di immedesimazione.

Tutto bellissimo insomma? Non proprio, perché se i suoni alti e quelli bassi la fanno da padrona con risultati davvero eccezionali, e concretamente degni di un cinema in miniatura, è nel midrange che la soundbar Philips sembra tentennare un attimo. Non sempre, certo, ma in condizioni in cui il caos visivo e quello sonoro vanno a braccetto, può capitare che l'accuratezza apprezzata sino a quel momento si “impasti” un po', ed è chiaro che forse è quello il momento in cui la soundbar raggiunge il suo oggettivo limite, per quanto si sia sempre lontani da una vera e propria cacofonia. In linea di massima, va detto, i risultati ottenibili per un prodotto che, quando scontato, può costare anche meno di 230 euro, sono davvero incredibili, e il tutto è ancor più sorprendente ricordandosi che, tra i suoi pregi, c'è quello di un subwoofer senza fili, e questo non solo per mere questioni di posizionamento o di mero interesse tecnologico.

Avere una cassa woofer autonoma, senza fili, ma che riesce comunque a integrarsi senza ritardi nella struttura sonora è qualcosa di sorprendente, specie a questo prezzo. E non lo neghiamo: ci sono state situazioni in cui, forse, vuoi per i limiti dei suoni midrange, vuoi per una non corretta calibrazione dei suoni a schermo, i bassi sembravano un attimo fuori fuoco (ma mai in anticipo o in ritardo) ma, ancora una volta, si tratta di meri vezzi di audiofili a cui, evidentemente, non si rivolge questo prodotto, che nel grande panorama degli speaker home cinema, seppur al costo di circa 300 euro, è quasi considerabile un “entry level”, visti i prezzi medi delle proposte per i veri puristi del suono.

Infine, per quanto riguarda la mera musica, va ricordato che qui parliamo di una soundbar con possibilità di connessione davvero interessanti e che, dal punto meramente musicale, vanta un supporto completo a Spotify Connect, rendendo quindi questa soundbar direttamente riconoscibile dall'app di Spotify, che vi proporrà direttamente dal menù di ascolto la possibilità di effettuare uno switch tra i dispositivi d'ascolto tra cui, ovviamente, figurerà anche la soundbar Philips (premessa connessione internet, e una corretta installazione della soundbar sulla rete domestica).

La soundbar, dunque, si trasforma così in uno speaker per la musica, e il risultato, va detto, è gradevole e interessante, specie qualora, ad esempio, il dispositivo sia posizionato in uno spazio home cinema che è integrato di un ambiente più ampio, come quello di un ampio salone o di un open space.

Insomma, dal punto di vista meramente funzionale, la Philips B8405/10 è una soundbar che si presta volentieri alla riproduzione musicale, come per altro dimostrato anche dalla riproduzione in sé, che è sempre pulita, apprezzabile e complessa, anche qualora si affrontino brani particolarmente complessi, sia dal punto di vista strumentale che canoro. Certo, in questo specifico contesto, il bilanciamento dei bassi è fondamentale, o si rischia una fastidiosa distorsione causata dalla potenza del subwoofer che, come spesso accade per dispositivi simili, tende a soverchiare troppo il restante spettro acustico, che in campo musicale trasforma qualsiasi traccia in un impastato e vibrante “tunz tunz” in stile discoteca, quasi mai davvero gradevole.

La connessione via app

Prima di concludere, occorre segnalare un attimo quella che è la gestione e la connessione delle app Philips rispetto a questo prodotto, visto che la situazione è ai limiti del tragicomico, e costituisce un inspiegabile autogol da parte dell'azienda rispetto a questo prodotto che, come vi abbiamo raccontato, è invece più che degno della vostra attenzione.

Benché si possa indubbiamente connettere a un televisore o a una console senza pensarci troppo, accontentandosi del suono che ne verrà fuori, come spesso accade per i prodotti moderni, anche la Philips B8405/10 richiede, per funzionare adeguatamente, sia di una connessione internet che di una apposita app anche se, in questo specifico caso, le app sono inspiegabilmente ben 2.

La connessione internet serve alla soundbar per restare aggiornata dal punto di vista software (che è importante per l'eventuale aggiunta di supporti ad applicazioni e nuovi formati audio), oltre che per restare integrata nella propria rete domestica, il che può tornare utile, ad esempio, in casi come quello succitato di Spotify Connect.

Le due app, invece, ovvero “Philips Sound” e “PS Fine Tune”, sono demandate a diversi usi, ed è già strano che Philips non abbia deciso di creare una app unica che servisse un po' a tutto, come per altro fanno ormai comunemente molti altri produttori. Senza soffermarci troppo sul passo falso della doppia app, diciamo intanto che la prima, ovvero Philips Sound, è l'app demandata alla connessione di rete della soundbar, ed è anche quella che permette l'uso della tecnologia Play-Fi (un sistema che permette il funzionamento ottimale di feature come Spotify Connect e affini), oltre ad avere un ampio menù che permette l'utilizzo e la connessione di molte applicazioni come Amazon Music, Audacy e Deezer.

PS Fine Tune, invece, è l'app demandata esclusivamente al settaggio di volume e tuning, e grazie alla quale si potrebbe, eventualmente, anche controllare altri dispositivo audio Philips da integrare nel proprio ecosistema home cinema. Qui, in sostanza, si può alzare o abbassare il volume, impostare il Dolby e, ovviamente, settare liberamente l'equalizzazione dei suoni, selezionando tra una serie di campionature pre-impostate, o regolando liberamente alti, medi e bassi. Insomma, contando di due app, la Philips B8405/10 può fare più o meno di tutto, e per quanto l'idea di avere due distinte app per un solo prodotto sia terribile, specie nel 2023, a conti fatti la varietà di utilizzi è buona tanto che, ne siamo certi, qualcuno di voi si starà chiedendo “dov'è il problema?”.

Ebbene, il problema è che le app funzionano malissimo, o meglio: a funzionare male è la loro connessione con la soundbar che, come spesso accade in questi contesti, avviene tramite un modulo Wi-Fi integrato, con lo smartphone/tablet che fungerà, sia in fase di impostazione che di utilizzo quotidiano, da “ponte” tra i dispositivo e la vostra rete Wi-Fi. Il punto non è solo che l'intera procedura è macchinosa come raramente se ne vedo di questi tempi, ma essa tende anche a crashare, o semplicemente a non andare a buon fine, per motivi del tutto incomprensibili.

Per darvi un'idea di quanto tutto questo sia frustrante, questa stessa recensione ha impiegato 2 settimane circa di lavoro in più, semplicemente perché pur incollando la soundbar tanto allo smartphone (test effettuati sia con Android che iOS) quanto al router (un modernissimo router fibra by Vodafone con banda Wi-Fi a 5 Ghz) non si connetteva. Quando poi siamo riusciti nell'impresa, in fase di test ci siamo anche resi conto che in caso di morte della connessione internet occorre, talvolta, effettuare l'intero procedimento da capo, con un tedio davvero frustrante e che, stando a vari forum in rete, è condiviso per buona parte delle soundbar Philips.

Al netto di tutto, ci teniamo a specificare che i problemi veri e propri sono solo in fase di impostazione della prima connessione tra smartphone/tablet e soundbar e che, una volta che tutto è impostato, la connettività funziona sempre molto bene ed è reattiva e priva di sbavature, tuttavia capirete bene che spendere anche solo un paio di giorni per connettere un dispositivo a una rete, oggi come oggi, è un qualcosa che può minare non poco l'esperienza utente, specie in un mondo in cui la domotica è ormai alla portata di tutti, e ha velocizzato di molto i processi di connessione tra dispositivi fisici e reti digitali.

Questo è un fattore che può inficiare l'acquisto? Normalmente no, ma vista la nostra tragica esperienza personale, è ovvio che la risposta più corretta in fase di recensione sia un secco “sì”.