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a cura di Redazione Diritto dell’Informatica

Ad oggi risulta fondamentale garantire la massima tutela giuridica ai siti web e ai nomi a dominio, sia per evitare eventuali abusi e sfruttamenti da parte di terzi soggetti del proprio nome a dominio che per prevenire le molteplici attività illecite che si possono configurare quali ad esempio il cybersquatting, il domain grabbing e il typosquatting.

In generale, il nome a dominio gode della medesima tutela del marchio sia nella fase di registrazione che di utilizzazione del medesimo da parte del legittimo titolare.

Pertanto, data l’importanza dei nomi a dominio, lo Studio FCLEX presenta una panoramica complessiva in merito alla tutela del nome a dominio e al relativo Auth Code, prestando particolare attenzione all’ipotesi in cui l’utente richieda il predetto codice alla web agency per ottenere il trasferimento da un provider all’altro del domain name.

Le tutele per la registrazione di un dominio

In ambito informatico, il domain name è il nome che identifica un sito web ed è quello che viene utilizzato dagli utenti per cercare un determinato sito. Tuttavia, dietro a questo nome si cela una sequenza di lettere e numeri che viene definita Indirizzo IP. Dal momento che risulterebbe impossibile per gli utenti ricordare ogni singola sequenza degli indirizzi IP, è stato creato un sistema specifico chiamato DNS (Domain Name System) che consente di trovare un indirizzo preciso tramite un nome con senso logico.

L’ente che si occupa della registrazione dei nomi a dominio a livello internazionale è l’ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers). A livello nazionale, invece, vi è un ente preposto alla registrazione dei domini che si chiama Registro italiano che oggi si trova preso l’Istituto di Informatica e Telematica del Cnr di Pisa e che svolge le proprie attività attraverso molteplici società denominate web agency.

A tal proposito, l’utente che intende procedere alla registrazione di un proprio nome a dominio, stipula un contratto con una delle suddette web agency. Tale contratto prevede l’obbligo in capo al provider di fornire servizi di hosting, di creare e gestire un sito per conto dell’altra parte, nonché di procedere con la registrazione e con il mantenimento di un nome a dominio di titolarità del cliente.

È legale non presentare l’Auth Code?

Il codice di trasferimento, comunemente denominato Auth Code o Auth info, viene usato per consentire il trasferimento sicuro di un nome a dominio da un provider all’altro. In particolare, il codice è formato da una combinazione di lettere, numeri e caratteri speciali che varia da 6 a 16 cifre ed è una password monouso che serve a identificare il titolare del domain name in questione, unico soggetto legittimato a poter trasferire da un provider all’altro il proprio nome a dominio.

Qualora un utente decida di procedere al trasferimento del proprio nome a dominio, ha l’onere di presentare al nuovo provider il codice di autorizzazione (Auth Code). Tuttavia, alcune volte il provider non collabora e non consegna immediatamente il suddetto. A tal proposito, a meno che non sia diversamente stabilito dal contratto, il provider ha l’onere di consegnare il codice di autorizzazione al legittimo titolare del domain name, altrimenti si configura una evidente violazione del principio di buona fede e correttezza contrattuale ex artt. 1175 e 1375 c.c.

Di recente, la Corte di Cassazione ha trattato la questione della buona fede contrattuale, in particolare l’attenzione della Corte si è focalizzata sul mancato rispetto del principio di buona fede e correttezza di una parte di un contratto ai danni dell’altra.

Secondo la Cassazione, qualora una parte violi i doveri di buona fede e correttezza durante l’esecuzione del contratto, si configura una diretta violazione degli obblighi assunti dalle parti a seguito della sottoscrizione dell’accordo; provocando nei confronti della parte contraente un grave danno patrimoniale. In particolare, la Corte definisce i doveri di buona fede e correttezza contrattuali quali doveri di reciproca lealtà di condotta a cui le parti devono necessariamente ispirarsi ed attenersi (cfr, Corte di Cassazione, sentenza n. 10549 del 03/06/2020).

Obbligo per la web agency di fornire l’Auth Code

Pertanto, come anticipato, qualora la web agency ometta di consegnare il codice di autorizzazione all’utente richiedente e non vi siano condizioni contrattuali a cui tale consegna è subordinata, quest’ultima può essere condannata al risarcimento dei danni per la violazione dei predetti obblighi.

Di conseguenza, nel caso in cui il provider ometta di rilasciare il codice di autorizzazione su richiesta dell’utente legittimato, quest’ultimo può procedere all’invio di una lettera formale in cui si intima alla società del provider di adempiere al suddetto onere.

Diversamente, nel caso in cui non vi fosse alcuna risposta da parte della web agency, l’utente legittimato può, da una parte, rivolgersi all’ICANN per l’ottenimento dell’Auth Code, e dall’altra, può adire le competenti sedi per il riconoscimento della violazione dei suddetti obblighi contrattuali.

In conclusione, se ti trovi in difficoltà a causa del rifiuto della web agency di fornirti il tuo codice di autorizzazione (Auth Code) necessario per il trasferimento del tuo nome a dominio, puoi rivolgerti al nostro studio partner FCLEX, che da anni si occupa di dirimere tali controversie, al fine di ottenere una consulenza e assistenza legale specializzata.