Renzi contro i complottisti del 5G, bloccano lo sviluppo del paese

Matteo Renzi se la prende con il governo: avrebbe ceduto ai complottisti sul tema delle emissioni 5G

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Matteo Renzi non è piaciuta per niente la decisione del governo di mantenere i limiti attuali sulle emissioni elettromagnetiche relative al 5G. Al momento, infatti, le regole italiane impongono una potenza inferiore rispetto al resto d’Europa.

“Il Governo ha rinviato ancora lo sblocco del 5G, tecnologia fondamentale per il nostro futuro. Mentre l’Europa va avanti, senza rinunciare alla sicurezza dei cittadini, l’Italia resta bloccata ostaggio del complottismo e dell’estremismo ambientalista”, ha affermato il leader di Italia Viva, prima di invitare la PdCM Meloni a rimediare nel prossimo Consiglio dei Ministri.

Renzi dunque aggiunge una tacca alla sua già lunga lista di j’accuse, e stavolta sembra essere una di quelle sensate. Non sembrano esserci in effetti vere ragioni per non alzare i limiti di emissioni e adeguarli agli standard Europei.

Alcuni falsi motivi però ci sarebbero, le voci di chi vede nel 5G lo strumento di chissà quale complotto, quelli che”le onde elettromagnetiche fanno male”, e quelli che “le onde elettromagnetiche rovinano l’ambiente” (sì ma poi devi costruire più antenne, e siamo punto e a capo).

Certo che le radiazioni fanno male, possono anche essere mortali se ti esponi a quelle sbagliate. Ma il tipo di radiazione e la quantità fanno la differenza: una cosa e farsi un po’ di raggi X per una radiografia, un’altra completamente diversa è esporsi tutto il giorno, ragion per cui il radiologo esce dalla stanza.

Al momento non ci sono indicazioni che passare a 24 volt metro possa presupporre particolari pericoli per la salute. È su queste basi, comunque molto prudenti, che sono basate le attuali norme europee: in questo caso il limite indicato è 61 volt per metro per i ripetitori di telefonia mobile. In altre parole, se anche in Italia aumentassimo il valore a 24 volt metro, saremmo comunque a meno della metà rispetto al massimo fissato dal Consiglio Europeo.

Difficile credere che dietro ci sia una vera preoccupazione per la salute dei cittadini: se così fosse, il governo avrebbe già fatto l’impossibile per ridurre i livelli di inquinamento nelle regioni del Nord, le cui città hanno un’aria quasi irrespirabile. E senz’altro sarebbe intervenuto per fermare quelle attività che contaminano le falde acquifere. E i governi passati forse avrebbero preso più seriamente la vicenda di Radio Vaticana; un’area vicino alle antenne (molto potenti) con più casi di tumore rispetto alla media, ma le indagini non hanno provato a prove sufficienti da imporre una riduzione della potenza. In altre parole, se non ci sono prove solide si va avanti con le emissioni, ma per il 5G sembra valere l’esatto contrario.

Forse, suggerisce Renzi, il fatto è che l’attuale governo parla a un elettorato dove complottisti e paranoie sono abbastanza comuni, e quindi la vera ragione che avrebbe informato la scelta del governo sarebbe la solita: non scontentare il tuo elettorato. Pazienza se così facendo si frena il progredire di un’intera nazione.