Riconoscimento facciale presto negli aeroporti USA?

La sicurezza per i trasporti aeroportuali statunitensi sta testando una serie di sistemi di scanner per rilevare la biometria facciale al fine di analizzare i passeggeri in entrata ed uscita dal paese e ridurre così gli ingressi illegali.

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a cura di Alessio Amoruso

La sicurezza dei trasporti sta diventando una faccenda sempre più seria e sempre più tecnologica. La Transportation Security Administration (TSA), l'ente che si occupa dei controlli negli scali aeroportuali statunitensi, sta introducendo un nuovo sistema per la prevenzione degli ingressi illegali nel paese.

Si chiama Biometric Exit ed è composto da uno scanner che rileva la morfologia facciale del viaggiatore al momento dell'imbarco su un volo. Il software analizza l'immagine catturata e l'abbina alla domanda di visto o al passaporto. Al momento in cui si atterra nell'aeroporto di destinazione, il software analizza nuovamente i dati e se non c'è corrispondenza nel sistema, scatta l'alert di ingresso illegale nel paese.

riconoscimento facciale

Il database su cui si basa la TSA è quello del Dipartimento di Stato, che conserva tutte le foto dei cittadini statunitensi e dei titolari di visto. In questo modo è possibile anche effettuare un controllo incrociato con i volti riconosciuti con il sistema Biometric Exit.

I sistemi di riconoscimento facciale della TSA hanno fatto la sua prima apparizione nel 2015 con i test presso l'aeroporto di Washington, per poi espandersi fino al JFK di New York. La fase finale prevede una prova su un unico volo da Atlanta a Tokio. Se i risultati dovessero essere positivi, allora è molto probabile che l'esperimento verrà ripetuto ed ampliato, arrivando a coprire molti più voli nazionali ed internazionali.

Inizialmente erano stati ideati quattro differenti approcci per il Biometric Exit, includendo anche scansione delle impronte digitali e dell'iride. Alla fine è stata scelta l'analisi del volto poiché lo scatto di una foto è un processo immediato e semplice, mentre per le impronte digitali è necessario un minimo di formazione per l'utilizzo corretto del macchinario.

check in

Il progetto è fortemente sostenuto dall'amministrazione Trump in quanto, attraverso questo sistema di riconoscimento ed identificazione, è possibile anche determinare il numero di visitatori che lasciano il paese. Infatti al momento dell'ingresso, tutti i titolari di visto sono fotografati e identificati anche attraverso le impronte digitali, ma non esiste un procedimento analogo per l'uscita dal paese. Quindi non è possibile determinare chi rimane nel paese oltre la scadenza del visto.

Anche in Europa è in fase di test una soluzione simile. Le prime prove di riconoscimento facciale sono in corso all'aeroporto di Parigi Charles de Gaulle. Il principio di funzionamento è simile e permetterà di ridurre le tempistiche dei controlli in fase di check in ed imbarco.

La tecnologia di riconoscimento facciale sembra quindi prendere sempre più piede nel campo della sicurezza. In questo modo però si sollevano diversi interrogativi riguardanti l'utilizzo e la conservazione delle foto acquisite ma soprattutto sulla diffusione di questo tipo di controlli.  Se i vantaggi reali (controlli preventivi e sicurezza) dovessero superare gli svantaggi (privacy degli utenti), sistemi simili potrebbero essere utilizzati anche fuori dagli aeroporti andando a coprire aree sensibili delle città.