Robot "persi come bambini in un parco" nei magazzini di Amazon

Il crescente impiego di robot nei vari settori sta dando vita a un nuovo scenario lavorativo, dove gli umani si trovano a dover supportare gli automi.

Avatar di Andrea Maiellano

a cura di Andrea Maiellano

Author

Il crescente impiego di robot nei vari settori sta dando vita a un nuovo scenario lavorativo, dove gli automi, lontani dall'essere sostituti degli umani, richiedono l'assistenza di figure umane specializzate.

Liz Young, in un articolo pubblicato su The Wall Street Journal, racconta storie di robot smarriti, e capricciosi, che richiedono la guida umana per portare a termine i compiti per cui sarebbero stati programmati.

Caroline Rutenberg, tecnica e formatrice di robot presso un magazzino di Amazon a Windsor, nel Connecticut, è una delle nuove figure professionali emergenti negli Stati Uniti

Nonostante il 21% dei magazzini di Amazon, nel 2023, utilizzi diverse tipologie di robot, mostrando un aumento dal 15% rispetto al 2018, gli automi non sostituiscono completamente gli umani.

Le imprese stanno scoprendo che questi robot necessitano di assistenza umana per imparare a funzionare correttamente nel mondo reale. Il compito di questi "domatori di robot", è radunare e gestire i robot, risolvere i problemi di manutenzione e mantenere il controllo sulla loro localizzazione.

Sovente, difatti, i robot si perdono, iniziando a vagare come "bimbi sperduti" all'interno dei corridoi delle sedi dedicate alla logistica di Amazon, necessitando che un intervento umano li riporti sulla retta via.

Alcuni robot, proprio in virtù dei loro comportamenti, guadagnano una reputazione fra gli umani con cui lavorano. Blinky, uno dei tanti robot presso Amazon, è diventato noto per i suoi comportamenti irregolari, e istrionici, durante il trasferimento di merci. Questa "personalità" dei robot, pare talmente spiccata in alcune circostanze, da diventare parte del microcosmo aziendale.

Wall Street Journal
Immagine id 11923

Anche in altri settori, come l'industria manifatturiera, i robot hanno bisogno di "domatori". Scott Samples, un "domatore di robot" presso uno stabilimento di elettrodomestici gestito da Roper, racconta di ricevere un costante flusso di chiamate quotidiano, a causa dei robot che si allontanano dai loro percorsi designati.

Scott Samples racconta dei costanti comportamenti incomprensibili dei robot, come il tentativo di passare attraverso un passaggio contemporaneamente a una persona, ignorandone completamente la presenza. 

Sean Cusack, ingegnere robotico a Oakland, California, sottolinea che la percezione dei robot come entità intelligenti è spesso distorta. Mentre la tecnologia robotica è avanzata, i robot, in quanto tali, rimangono "piuttosto sciocchi".

Per questo motivo, almeno nell'immediato futuro, sarà normale amministrazione vederli sperduti nei vari corridoi delle aziende che li sfruttano come forza lavoro, poiché basta una semplice variazione nell'input che gli viene assegnato, per fargli perdere la routine e, di fatto, farli vagare come "bimbi sperduti".

In conclusione, il panorama lavorativo sta vivendo una trasformazione unica per via di questa coesistenza fra umani e robot. I "domatori di robot" svolgono un ruolo cruciale nell'aiutare i robot a lavorare con gli umani, permettendogli di svolgre correttamente i loro compiti senza intoppi.

Quello hce fa sorridere è indubbiamente il fatto che laddove i robot sono stati implementati per sostituire il lavoro umano, in realtà hanno permesso la realizzazione di nuove professioni come i "domatori di robot".