Scheda tecnica

Recensione - Test della Canon PowerShot G16, ultima nata della fortunata famiglia Canon G.

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a cura di Tom's Hardware

Scheda tecnica

Canon PowerShot G16
Sensore CMOS 1/1.7"
Risoluzione 12.1 Mpixel - 4000x3000
Supporto RAW SI
Ottica utilizzata per il test Canon 6.1-30.5mm f/1.8-2.8
Lunghezza focale 35 mm 28 - 140 mm
Massima apertura f/1.8
Gamma sensibilità 100 - 12800 ISO
Tempi di posa 250s - 1/4000s
Flash Copertura da 50 a 500 cm
Syncro flash 1 / 250s (1/4000s con flash compatibile fsinc HiSpeed)
Scatto continuo 9,3 fps (12.2 fps per i primi 5 scatti)
Programmi di scatto SmartAuto, PASM, Scene
Schermo LCD 3" - 922.000 punti
Video Full HD 1080p @ 60/30 fps
Formati di memoria SD/SDHC/SDXC
Caratteristiche fisiche
Dimensioni 109x76x40 mm
Peso 356 g
Prezzo
Prezzo 500 euro

Un primo aspetto tecnico sul quale vale la pena soffermarsi è lo zoom 5x, equivalente a un 28 - 140 mm, vero fiore all’occhiello di questa compatta. Di tipo collassabile per minimizzare lo spessore della fotocamera quando è spenta, copre il range di focali d’uso più comune: dal grandangolo standard al teleobiettivo medio. Grazie a ZoomPlus le lunghezze focali si possono incrementare di un fattore pari a 1,5 x o 2x senza evidenti deterioramenti della qualità dell’immagine; in questo caso, tutte le lunghezze focali ne sono affette e non soltanto quella massima. Utilizzando invece lo zoom digitale tradizionale, ci si può spingere ad un fattore 4 x rispetto a quello ottico, andando a modificare soltanto la focale più lunga.

Realizzato con lenti in vetro ad alta rifrazione e un rivestimento multiplo progettato per specifiche lunghezze d'onda su scala nanometrica, l'obiettivo della G16 è costituito da 11 elementi in 9 gruppi, comprende una lente asferica a singolo lato, una lente UD e 2 lenti asferiche fronte/retro. L'aspetto che più balza all'occhio è però la sua luminosità, pari a f/1.8 alla massima focale grandangolare e f/2.8 a 140 mm equivalenti.

Il sistema di stabilizzazione dell'immagine è il noto Canon Intelligent IS, di efficacia dichiarata pari a 4 f/stop; nei movie, Dynamic IS avanzato compensa efficacemente i movimenti su 5 assi per garantire filmati stabili. L'immagine si forma su un sensore CMOS ad alta sensibilità da 12,1 Mpixel e 1/1,7", coadiuvato dal processore d’immagine DIGIC 6 che consente un 30% di dettaglio in più rispetto al DIGIC 5 oltre a ridurre ulteriormente il tempo di risposta dell’otturatore, aumentare la velocità di scatto in sequenza nel modo High-speed Burst HQ e riprendere video in Full HD a 60 p in MP4.

L'autofocus della G16 è piuttosto sofisticato per una compatta: un sistema TTL a contrasto basato su 9 aree che intervengono automaticamente in base alla composizione dell’immagine (la precedenza è sempre data ai soggetti più vicini) oppure un singolo riquadro che può essere spostato in qualsiasi posizione. Presente ovviamente il Face Detector con Face Select e Track, la messa a fuoco Servo AF/AE e l'AF tracking per seguire automaticamente i soggetti in movimento.

Uno degli aspetti che ci avevano meno convinto della G12 era lo shutter lag, cioè il ritardo dell'otturatore dal momento in cui si preme completamente il pulsante di scatto a quando l’immagine viene catturata. Questo valore era nell'ordine dei 0,7 secondi (nonostante il costruttore ne dichiarasse solo 0,4), in dipendenza dalla focale su cui era impostato l'obiettivo e raggiungeva quasi un secondo con il flash forzato: decisamente troppo per poter cogliere "l'attimo fuggente" su soggetti in rapido movimento, come bambini o animali. Con la G16 Canon sembra aver risolto il problema in maniera pressoché definitiva, dichiarando uno shutter lag di circa 0,13 sec. ed un AF Time (tempo necessario alla sola messa a fuoco) di circa 0,1 sec, valori del 40% inferiori rispetto a quelli della precedente G15.