Scoperta in Transilvania la formula per il sangue artificiale

Un gruppo di ricercatori rumeni ha individuato una formula per il sangue artificiale.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Un gruppo di scienziati rumeni ha annunciato di aver scoperto una formula per il sangue artificiale che è stata testata con successo nei topi. La speranza è che possa porre fine alla scarsa disponibilità di sangue per le trasfusioni, e che allo stesso tempo sia in grado di prevenire infezioni e contagi.

L'ingrediente segreto della formula messa a punto dall'equipe guidata dal dottor Radu Silaghi-Dumitrescu è l'emerythrin, una proteina del sangue estratta dai vermi del mare. Al contrario dell'emoglobina, questa proteina resiste alle sollecitazioni chimiche e meccaniche che avevano fatto fallire i tentativi precedenti, provocando sottoprodotti tossici fortemente controindicati per le trasfusioni.

Sangue artificiale compatibile con il 98% della popolazione

La formula messa a punto dal dottor Silaghi-Dumitrescu dopo sei anni di sperimentazioni è stata iniettata nei topi con risultati incoraggianti, perché "non hanno avuto effetti collaterali, e questo è esattamente quello che vogliamo" ha spiegato il titolare della scoperta, che è stata condotta sulla base di ricerche del professor Marc Turner dell'Università di Bristol ed Edimburgo.

Il sangue artificiale così realizzato dovrebbe essere impiegato per le emergenze, ossia per trasportare ossigeno agli organi vitali per un tempo massimo di 24 ore. Non solo: proprio perché pensata come emergenza, questa soluzione prevede addirittura un'opzione di "creazione istantanea", che consiste in una miscela di sale e hemerythrin che può essere facilmente trasportata e poi diluita con acqua quando necessario.

Rispetto alla necessità di conservazione del sangue umano mediante congelamento, e di poterne disporre solo presso centri attrezzati, la prospettiva si dimostra particolarmente interessante. Anche perché questa sostanza sarebbe compatibile con il 98 percento della popolazione mondiale, a prescindere dal gruppo sanguigno.

Ecco il sangue

La ricerca dovrà proseguire sugli animali ancora per almeno due anni prima di avviare una sperimentazione sugli esseri umani, per la quale è necessario essere sicuri al cento per cento dell'assenza di rischi. "I test sugli esseri umani sono un argomento molto delicato e rappresentano un rischio enorme" ha infatti precisato il dottor Silaghi-Dumitrescu alla Independent Balkan News Agency.

Certo è che se funzionasse i medici non dovrebbero più fronteggiare quotidianamente il problema della carenza di sangue: basti pensare che solo negli Stati Uniti ogni due secondi qualcuno ha bisogno di una trasfusione, e per far fronte alle richieste occorrono più di 41.000 donazioni ogni giorno. Per questo il sangue artificiale è oggetto di moltissime ricerche da tempo, ma finora nessuno aveva trovato la formula vincente.

Sarà un caso, ma il professor Dumitrescu e il suo gruppo lavorano alla Babe?-Bolyai University di Cluj-Napoca, in Transilvania. A dar retta alle leggende si direbbe che una certa tradizione sul sangue non manchi da quelle parti.