Scoperti tre esopianeti a 40 anni luce dalla Terra

Scoperti i primi tre esopianeti che orbitano attorno a una stella nana ultra-fredda che si trova a soli 40 anni luce dalla Terra.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Un gruppo internazionale di astronomi che include esperti del MIT e dell'Università di Liegi, in Belgio, ha individuato tre pianeti che orbitano attorno una stella nana ultra-fredda, a soli 40 anni luce dalla Terra. Le dimensioni di questi mondi sono paragonabili a quelle della Terra e di Venere. Stando ai dati sembra trattarsi dei migliori obiettivi individuati finora per la ricerca della vita al di fuori del nostro Sistema Solare, tanto che i risultati sono pubblicati sulla rivista Nature e che molti parlano di "fratelli della Terra".

three alien planets trappist 1

In realtà è prematuro parlare di pianeti fratelli, dato che al momento non sappiamo praticamente nulla circa la loro atmosfera, sulla reale possibilità che ci siano tracce di attività biologica o la presenza di acqua in forma liquida. La rilevanza scientifica però c'è tutta, perché finora non erano mai stati individuati pianeti in orbita intorno a una nana ultra-fredda, che è un tipo di stella molto comune nella nostra galassia. Questo significa che - come ha spiegato uno dei ricercatori - "se fosse dimostrato che pianeti simili alla Terra sono comuni intorno a questo genere di stelle, allora i candidati potenzialmente abitabili potrebbero essere molti di più di quanto si sia mai creduto".

Andando per ordine, la scoperta è avvenuta grazie all'impiego di TRAPPIST (TRAnsiting Planets and PlanetesImals Small Telescope), un telescopio da 60 centimetri di diametro a lunghezze d'onda infrarosse collocato in Cile e gestito dalla Università di Liegi. TRAPPIST è stato progettato appunto per monitorare stelle nane fredde che sono così deboli da risultare invisibili ai telescopi ottici.

three alien planets trappist 1 star comparison

Il gruppo di lavoro si è concentrato su 2MASS J23062928-0502285, poi ribattezzata TRAPPIST-1, una stella nana ultra-fredda che ha dimensioni paragonabili a quelle di Giove ed è significativamente meno calda del nostro Sole. Da settembre 2015 gli scienziati hanno osservato una dissolvenza a intervalli regolari del segnale infrarosso della stella, il che suggerisce il transito di oggetti davanti alla stella stessa.

Ulteriori osservazioni hanno confermato che gli oggetti in transito erano pianeti con dimensioni simili alla Terra e a Venere. I due più interni orbitano attorno alla stella in un periodo equivalente a 1,5 e 2,4 giorni. Il terzo pianeta potrebbe orbitare attorno alla stella in un intervallo di tempo compreso fra quattro a 73 giorni. Data la loro dimensione e la vicinanza alla loro stella, tutti e tre i pianeti potrebbero avere regioni con temperature all'interno di un intervallo adatto per sostenere la presenza di acqua liquida.

Gli scienziati hanno determinato che tutti e tre i pianeti sono probabilmente in rotazione sincrona. I due più vicini alla stella potrebbero avere temperature troppo calde di giorno e troppo fredde di notte, che non sono ideali per ospitare eventuali forme di vita. In entrambi i casi però ci potrebbe essere una regione con temperature relativamente miti, compatibili con le condizioni adatte per la vita. Il terzo pianeta, lontano dalla sua stella, potrebbe invece essere del tutto incluso nella zona abitabile.

Dato che il sistema è a soli 40 anni luce dalla Terra, secondo il coautore Julien de Wit gli scienziati saranno presto in grado di studiare la composizione atmosferica dei tre pianeti, di poter valutare la loro abitabilità e l'esistenza eventuale di vita in questo sistema planetario.

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"Questi pianeti sono così vicini e la loro stella è così piccola, che la nostra generazione può studiare la loro atmosfera e la loro composizione. Questo è un jackpot per il settore" ha commentato de Wit.

Finora la ricerca di pianeti extrasolari compatibili con la vita si è concentrata attorno alle stelle più luminose, simili al nostro Sole, che emettono radiazioni nella banda visibile e che possono essere viste con telescopi ottici. L'effetto collaterale è che la forte luce emessa da queste stelle può sopraffare qualsiasi segnale proveniente da un pianeta. Le nane fredde, al contrario, sono stelle deboli che emettono radiazioni nella banda dell'infrarosso, e proprio per questo danno agli scienziati una migliore possibilità di individuare pianeti orbitanti.

L'obiettivo per i prossimi mesi è un'indagine più approfondita per capire "se sono abitabili, che tipo di atmosfera che hanno, se ci sono biomarcatori e segni di vita".

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Ricordiamo che finora il solo telescopio spaziale Kepler ha scoperto oltre 1700 esopianeti. Queste notizie non perdono mai di fascino, sia per la straordinaria tecnologia di cui dispone l'uomo, sia per la possibilità di trovare altre forme di vita o altri pianeti che possano ospitarci. La ricerca in questo settore tuttavia richiede grande pazienza e non è detto che la nostra generazione avrà tutte le risposte.

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