Scoperto il modo per diventare invisibili, Klingon infuriati

Una nuova ricerca svolta in Texas mostra come sia effettivamente possibile far scomparire un piccolo oggetto alle microonde. Per il futuro si punta ad aumentare lo spettro per includere la normale luce, e a realizzare microscopi più potenti e precisi.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Per la prima volta è stato possibile rendere invisibile un oggetto tridimensionale. Più o meno; alcuni ricercatori dell'Università del Texas infatti sono riusciti a usare la fisica plasmodica per far sì che un oggetto non fosse visibile alle microonde. Un risultato determinante (qui il PDF che lo documenta) in una ricerca cominciata alcuni anni fa (le prime ipotesi risalgono al 2005).

La fisica plasmonica è piuttosto complicata per i non addetti ai lavori, e al suo centro c'è il plasmone, cioè "un'eccitazione collettiva associata all'oscillazione del plasma di elettroni contenuti in un sistema. Il plasmone è un quanto delle oscillazioni del plasma, ovvero una quasiparticella risultante dalla quantizzazione delle oscillazioni del plasma".

C'è ma non si vede, e non è un trucco

Principi complessi che permettono di creare uno scudo di materiali plasmodici, la cui eccitazione rende di fatto invisibile (solo alle micronde per ora) l'oggetto all'interno. Esattamente ciò che hanno fatto Andrea Alu e i suoi colleghi dell'Università di Austin, che sono riusciti a rendere "invisibile" un cilindro lungo 18 centimetri.

Altri approcci puntano all'invisibilità tramite la deviazione della luce, ma questo è diverso. "Ciò che facciamo è differente: facciamo un guscio che deforma la luce stessa, ma l'aspetto interessante è che se si combina il guscio con l'oggetto che contiene questo diventa completamente invisibile", ha detto Afu alla BBC.

In estrema sintesi il guscio plasmonico è il negativo fotografico dell'oggetto che contiene. E questo rappresenta un altro limite, che si aggiunge a quello dello spettro: il mantello dev'essere adattato perfettamente all'oggetto da nascondere. Gli ostacoli sono di tutto rispetto, ma resta il fatto che "è un vero oggetto nel nostro laboratorio, che sostanzialmente scompare", afferma il prof. Alu.

Un vascello romulano, capace di scomparire per poi attaccare di sorpresa - Clicca per ingrandire

Tra le prime possibili applicazioni pratiche ci sono i microscopi a scansione, ma non possiamo raccontarvene i dettagli; eravamo troppo distratti a scrutare il cielo in cerca di gufi diretti a Hogwarts, di Falchi da Guerra romulani occultati, di forze Protoss pronte all'assalto. E cercavamo spasmodicamente un modo di passare da plasmone a plasmide. Perché, dopotutto, a chi non piacerebbe un Big Daddy invisibile?