Sky libera di competere con Mediaset nel DTT

La Commissione Europea ha autorizzato Sky a partecipare all'attribuzione delle frequenze per il digitale terrestre. Sarà obbligata a cinque anni di trasmissioni in chiaro. Potenzialmente potrà attivare uno o due canali in alta definizione e dai quattro agli otto canali in definizione standard.

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a cura di Dario D'Elia

Sky potrà aumentare il numero di canali su digitale terrestre grazie alla recente autorizzazione della Commissiona Europea. Nello specifico il network satellitare è stato autorizzato "a partecipare, a determinate condizioni, all'attribuzione delle frequenze televisive digitali terrestri", come riporta il comunicato ufficiale UE.

Confalonieri e Murdoch, che la competizione abbia inizio

In pratica la Commissione "ha accettato di sollevare Sky Italia da un impegno sottoscritto nel 2003 che le impediva di partecipare alla gara". Dopo l'acquisizione di Stream e la fusione con Telepiù Sky aveva accettato di rimandare ogni operazione nel DTT fino al dicembre 2011. Il cambiamento delle condizioni di mercato però ha consentito intervenire di nuovo sulla questione. Non solo nel mercato pay TV sono presenti operatori alternativi (Mediaset, Telecom Italia/Dahlia), ma è stata creata una nuova piattaforma satellitare (TIVU Sat), realizzata da RAI, RTI di Mediaset e Telecom Italia, e il DTT sta diventando rapidamente il punto di riferimento assoluto.

Sky Italia potrà quindi partecipare all'attribuzione di uno dei cinque multiplex che verranno assegnati. "Su 21 multiplex riservati per la trasmissione televisiva digitale, 16 sono infatti già attribuiti o ne è prevista l'attribuzione; Mediaset, RAI e Telecom Italia hanno nel complesso 11 multiplex", ricorda infatti la commissione. "Newscorp si è tuttavia impegna a far sì che Sky Italia utilizzi il multiplex acquisito nella prossima gara per diffondere trasmissioni in chiaro per un periodo di cinque anni".

Da ricordare inoltre che un multiplex o frequenza consente la radiodiffusione di uno o due canali in alta definizione e dai quattro agli otto canali in definizione standard.

La reazione di Mediaset è stata immediata: farà ricorso alla Corte di giustizia dell'Unione Europea. Secondo il network italiano si rischierebbero abusi di posizione dominante dato che Sky "detiene il 99,8% della pay-tv satellitare e l'86% della tv a pagamento".

"I principi della libera competizione devono essere sostenuti nell'economia digitale con la stessa intensità che nel mondo dei mattoni e della calcina", ha commentato il commissario Ue alla Concorrenza, Joaquín Almunia.

Di diverso avviso il viceministro allo Sviluppo economico con delega alle Telecomunicazioni, Paolo Romani. "Adesso noi consentiamo, a conclusione della procedura di infrazione sulla Gasparri, di fare una gara per aprire il mercato a nuovi operatori anche minori, già presenti sul mercato, il cosiddetto beauty contest. E cosa succede? Che a questa gara - resa possibile perché gli attuali broadcaster pubblici e privati hanno rinunciato a delle frequenze - si presenta una società americana rappresentata da Newscorp che è monopolista della piattaforma satellitare e quasi monopolista della tv a pagamento. Partecipa, insomma, un soggetto che sottrae risorse agli operatori domestici come Rai, Mediaset, Telecom e le 500 tv locali".

A questo punto adesso tocca all'AGCOM, "la quale adotterà nei tempi che riterrà necessari i provvedimenti, emanando un regolamento di gara al quale poi seguirà un disciplinare redatto dal ministero", ha concluso Romani.