Sony HT-S400, recensione di una soundbar ottima per gli entry level

Quest'oggi vi parliamo dell'esperienza che abbiamo vissuto con la soundbar Sony HT-S400, un modello 2.1 da 330W con una tecnologia wireless

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a cura di Mario Petillo

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Da qualche anno sia i videogiocatori che i cinefili hanno avuto modo di riscoprire il fascino delle soundbar. Una tecnologia pensata per migliorare le prestazioni degli impianti audiovisivi e andare a riempire maggiormente le stanze di un suono più omogeneo, nonché più adeguato alle dimensioni di eventuali soggiorni o camere da letto. I motivi dietro questo ritorno di fiamma sono da riscontrare anche in quelle che sono le esigenze derivanti dal mercato dei pannelli TV: da quando il tubo catodico ha abbandonato la maggior parte delle case italiane, nonché mondiali, la parola d'ordine del design moderno è stata quella di andare ad appiattire tutto il possibile, ricercando il tanto desiderato "slim".

Se da un lato questo aspetto è da esaltare per la capacità di occupare meno spazio possibile, dall'altro ci siamo dovuti accontentare di hardware che hanno dovuto raggiungere un compromesso, sacrificando lo spazio per gli altoparlanti. Ricorderete, infatti, che con i tubi catodici lo spazio era molto di più e gli speaker erano ben visibili. Insomma, per sopperire a questa situazione ci troviamo dinanzi al colpo di coda delle soundbar, che con prezzi abbastanza accessibili riescono a entrare nelle case di noi appassionati per migliorare la qualità audio complessiva.

Quest'oggi vi parliamo dell'esperienza che abbiamo vissuto con la soundbar Sony HT-S400, un modello 2.1 da 330W con una tecnologia wireless per il subwoofer e la tecnologia X-Balanced per ridurre la distorsione sonora. Disponibile da quasi un anno sul mercato, ha un costo molto accessibile, intorno ai 269,99 euro, ma su Amazon si trova spesso in offerta a 209,99 euro, il che lo rende un prodotto di fascia media, che non ambisce a essere un top di gamma, ma che assicura ottime prestazioni anche a chi sta cercando un prodotto leggermente superiore a un entry level. Andiamo a scoprire nel dettaglio, però, cosa può offrirci l'hardware di Sony in questo caso.

Design e connettività

Partiamo con l'aspetto estetico, essendo il primo approccio che avremo con la HT-S400. Estratta dal proprio involucro, troveremo, oltre alla classica cavetteria, due moduli: il primo è il subwoofer, che abbiamo già detto essere dotato di tecnologia wireless, così da permetterci di posizionarlo ovunque vogliamo all'interno della stanza, il secondo invece è la soundbar, sulla quale adesso ci andremo a concentrare. Longilinea, con i due estremi curvati così da non farla risultare troppo spigolosa, la HT-S400 ha nella parte frontale un pannello OLED che fornisce le informazioni basiche per il software: qual è l'ingresso selezionato, il livello del volume selezionato, il livello dei bassi e anche la connessione bluetooth attiva. Molto minimalista in tutta la sua proposta, si abbina perfettamente al subwoofer, anch'esso basic e munito di un solo piccolo led in alto, la cui colorazione ci avviserà di essere acceso e l'eventuale connessione in wireless.

Sul retro, la soundbar presenta una porta HDMI 2.0 ARC, una porta ottica e una porta USB-A, alla quale però non è possibile collegare nessuna pen drive per la riproduzione di contenuti multimediali caricati dall'esterno ed è stata pensata in maniera esclusiva per gli aggiornamenti del firmware. Questo aspetto rappresenta una prima carenza dal punto di vista del software, che combinato con la mancanza di un jack 3.5mm impedisce la riproduzione di qualsivoglia contenuto musicale che esuli dalla porta HDMI 2.0 indicata poc'anzi. Certo, la tecnologia bluetooth sopperisce a questa mancanza, ma l'immediatezza fornita da una connessione via cavo in alcuni casi agevola la riproduzione, oltre ad avere una qualità audio superiore; stessa cosa dicasi per il collegamento a una pen drive, all'interno della quale potremmo avere un contenuto che non potrebbe essere trasmesso in alcun altro modo alla soundbar o avrebbe bisogno di un dispositivo terzo a fare da ponte per la riproduzione.

La dimensione della soundbar è di 900 x 64 x 88 mm, così da andare a potersi posizionare proprio davanti a un pannello TV di dimensioni dai 50 pollici in su, senza andare a impallarne la visuale: molto snella, non è troppo ingombrante nemmeno in senso di profondità. Discorso leggermente diverso per quanto riguarda il subwoofer, che ha delle dimensioni di 192 x 387 x 400 mm, ma che posizionato a terra non dovrebbe essere troppo d'intralcio. Come dicevamo prima, la tecnologia wireless ci permette di collocarlo dove preferiamo all'interno della stanza, a patto di avere una presa di corrente per l'alimentazione (discorso scontato, ma ovvio anche per la soundbar). Tra i consigli che troverete in rete ci sarà anche quello di posizionarlo in prossimità di una parete, entro 6 metri dalla soundbar, e sullo stesso lato della stanza in cui si trova la soundbar stessa. Segnaliamo, infine, che quest'ultima può essere montata alla parete attraverso dei semplici chiodi, non essendo eccessivamente pesante.

Tecnologia audio

Passiamo ad analizzare quelle che sono le caratteristiche dal punto di vista audio, ossia l'aspetto che più ci interessa dal punto della funzionalità. L'HT-S400 ha con sé diversi profili da poter usare per gestire l'audio come meglio credete. Tra quelli che più abbiamo apprezzato c'è sicuramente quello Voce, che ci ha permesso di acquisire maggior nitidezza per i dialoghi, così da esaltare anche quel parlato che in presa diretta (soprattutto per il cinema e la serialità italiana) a volte soffre di un missaggio non adeguato e si lascia perdere tra i rumori ambientali. Altra interessante alternativa è riservata al profilo Notte, che permette di ridurre i bassi e di conseguenza le vibrazioni che potrebbero interferire anche sulle pareti e sugli oggetti che arredano la stanza. Tutto questo è figlio del fatto che Sony ha creato un mix tra il Dolby Atmos e l'S-Force Pro Front Surround, due tecnologie che permettono di avere un audio surround virtuale che avvolge e sfrutta in maniera più che adeguata i due altoparlanti frontali.

Insieme alla già citata tecnologia X-Balanced, poi, si ottiene quel miglioramento dei dialoghi di cui parlavamo poc'anzi: ne avrete due lungo tutta la soundbar, di forma rettangolare, così da vedere diminuita l'escursione del driver e mantenendo la stessa pressione sonora: lo spostamento viene limitato e l'audio ne giova, così da avere quella maggior nitidezza vocale necessaria ad apprezzare tutto ciò che viene trasmesso a schermo. Una tecnologia che rende davvero piacevole il prodotto che andiamo a visionare e che, soprattutto, riesce a sottolineare quanto Sony abbia lavorato in funzione di un prodotto che possa sopperire sempre di più a delle mancanze figlie di riprese non ottimali e riproduzioni altrettanto lacunose. Sperimentata sia con film che durante delle sessioni di gameplay con PlayStation 4, l'HT-S400 esalta tutti i suoni, insegnando al vostro orecchio a riconoscere quei momenti in cui non sarà accesa e a sentirne subito l'esigenza.

All'interno della confezione troverete un compatto remote control, delle dimensioni di un palmo, con tutti le feature necessarie per comandare la soundbar ovunque siate. Niente di eccezionale, considerato che manca un input per il Bluetooth, del quale sicuramente avremmo potuto avere bisogno: per il resto, oltre ad attivare i due profili di cui vi parlavamo prima, ossia Voce e Notte, avrete solo la possibilità di aumentare o diminuire il volume, i bassi e accendere o spegnere la soundbar, oltre a mutarla.

A voler trovare un difetto nella riproduzione audio potremmo dire che siamo rimasti delusi dal mancato supporto al Dolby Atmos: con il suo audio 2.1 diventa un ottimo sistema di amplificazione dell'audio, ma non vi fornirà mai un'esperienza totalmente immersiva, da home theater, per intenderci. La grande mancanza è figlia proprio del subwoofer, che abbastanza potente da poter assicurare degli ottimi effetti da frequenze basse, ma è nel midrange che arriva a soffrire: nel momento in cui, quindi, le voci e gli effetti sonori devono andare a sovrapporsi e a sfruttare un ottimo effetto di missaggio, la soundbar si perde, dimenticandosi di tutto quel bel lavoro fatto col profilo Voce, che per l'appunto esalta la nitidezza di una traccia in favore di un'altra. Sicuramente una maggior capacità di riproduzione nel midrange avrebbe permesso a questo promosso di dare più realismo alle scene, senza compromettere la qualità del dialogo, alla quale d'altronde si è voluta affidare in altre situazioni.

Iniziando a tirare le somme, dal punto di vista audio siamo dinanzi a un prodotto che non arriva al 5.1 che invece possiamo trovare su una soundbar Vizio, così da poter ottenere un effetto avvolgente e una immersione da home theater, così come ci troviamo dinanzi a una connettività molto limitata e che si affida solo alla tecnologia Bluetooth, tra l'altro non ottimizzata con il supporto all'AAC o con la codifica aptX. Altre soundbar permettono di andare a espandere il proprio sistema aggiungendo sia altri subwoofer che altri altoparlanti surround, così da poter compensare le lacune in sede di midrange. Stiamo parlando di dettagli molto a livello microscopici, da attenzione capillare e indirizzati più a chi insegue la perfezione a ogni costo. Per chi, invece, sta cercando un sistema di amplificazione della potenza sonora del proprio appartamento siamo dinanzi a difetti sui quali si può sorvolare senza problemi.