Sony X95K, TV 4K Mini LED: bellissimo, ma non è per tutti | Recensione

Il Sony X95K è un televisore mini LED spettacolare, ma ha un prezzo poco sensato

Avatar di Valerio Porcu

a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Il Sony X95K è un televisore mini LED del 2022 è rappresenta la migliore offerta di Sony per questa tipologia di prodotti. Non gode della prestigiosa etichetta “Master Series”, che Sony ha riservato al modello mini LED 8K, ma resta un televisore davvero eccezionale.

Sony X95K ha davvero tutti i pregi: un design raffinato ed elegante, una qualità dell’immagine superiore, audio potente e ricco e un sistema operativo tra i migliori in assoluto. Difficile chiedere di più a un televisore, a meno che non vogliate a tutti i costi le caratteristiche di un OLED (e lì si potrebbe discutere).

Ovviamente la qualità si paga, e se c’è il marchio Sony - lo sappiamo - il prezzo tende a essere ancora un po’ più alto. Forse però Sony a questo giro ha esagerato un po': la cifra richiesta per questo Sony X95K infatti è di quelle che lasciano a bocca aperta, e di certo siamo molto lontani dall’idea di “TV popolare”. Certo, ci sono concorrenti più o meno allineati, visto che costa tanto quanto il Samsung QN95B (si spende meno e meglio con Samsung QN90B). Si spende un po’ meno per l’LG QNED 91, ma questo produttore ha tenuto molte delle cose migliori (come il processore di ultima generazione) per il modello 8K.

Stabilito ciò, Sony X95K è un TV eccezionale per chi non bada al prezzo.

Sony X95K, design

È difficile dire, di un televisore, che sia più bello o più brutto degli altri, ma sicuramente si nota che Sony ha fatto il possibile per far sì che anche l’occhio avesse la sua parte.

In particolare, questo Sony X95K si distingue per i piedini in metallo, che danno all’insieme un interessante tocco posh; ci sono tre diverse posizioni tra cui scegliere: piedi stretti, piedi larghi, oppure “posizione soundbar”. In ogni caso “l’impronta” è piuttosto ampia, quindi il Sony X95K non starà su un classico mobiletto per TV. meglio controllare la dimensione della vostra superficie di appoggio, prima di ordinarlo.

Anche se, probabilmente, chi compra un televisore del genere finirà per montarlo a parete e abbinarlo a un sistema home-theater vero e proprio, magari con dei mobili fatti apposta.

Comunque, avremmo sicuramente preferito un design “a filo” con la superficie.

Tutto intorno al Sony X95K corre una cornice in metallo grigio, che conferisce grande solidità, oltre ad avere un aspetto sobrio ed elegante. Le cornici intorno all’immagine invece sono sottilissime, solo 6 mm. E il risultato è davvero spettacolare.

Sony ha messo molto impegno anche nel design posteriore: tutti i connettori, nonché gli agganci per i piedini, si possono coprire con dei coperchi appositi, inclusi nella confezione. Idealmente, dunque, si collega tutto e poi si applicano i coperchi. In questo modo avrete una superficie posteriore uniforme: è pur sempre in plastica nera, non proprio bellissima, ma ha una sua utilità per chi deve posizionare il televisore in mezzo a una stanza, con la parte posteriore che resta visibile. Di contro, questa soluzione è scomoda per chi deve collegare e scollegare accessori di frequente, perché non ci sono connettori accessibili facilmente. Anche se si rinuncia ai coperchi, i connettori sono dietro e difficili da raggiungere.

La dotazione comunque è più che completa: Wi-Fi ac, Bluetooth 4.2 (sarebbe stato meglio la versione cinque), Ethernet, RF (antenna e satellite), x4 HDMI 2.1 (con VRR e ALLM solo sulle porte 3 e 4), x2 USB. In Italia, da specifiche, la registrazione su USB è disabilitata.

Sony inserisce due telecomandi nella confezione. C’è quello tradizionale, grosso, goffo e di plastica. E c’è quello “smart”: piccolo, in metallo e retroilluminato. Non ha i tasti con i numeri né quelli per la riproduzione, ma si affida alla ghiera centrale per quasi tutto.

È un bel telecomando, molto comodo, con quattro tasti per le applicazioni principali. O meglio, per tre delle app più comuni (Netflix, Disney+ e Prime Video), e poi ce n’è uno per Bravia Core. L’app di Sony sarebbe anche interessante, ma al momento l’azienda la sta trascurando: basti pensare che si ottengono alcuni crediti e un periodo di prova con ogni nuovo TV, ma poi non c’è modo di comprare altri film o di sottoscrivere un abbonamento. L’app quindi diventa pressoché inutile dopo qualche mese, e il pulsante apposito sul telecomando sembra uno spreco

Curiosamente, non c’è un tasto specifico dedicato a Youtube, ma forse non è una cosa così strana: è un televisore indirizzato ai cinefili e in parte ai gamer. Quindi, forse, Sony ha pensato che Youtube non fosse tra le app preferite di questi utenti.

Il telecomando Sony punta sulla classica ghiera centrale, a cui aggiunge tasti per volume e cambio canale, e controllo della riproduzione. Il pulsante per le Impostazioni è un po’ difficile da raggiungere, ma ancora di più lo è quello per usare la TV tradizionale. Questo design vuole dare massima centralità alla homepage del sistema operativo e alle app di streaming. Quindi lasciare in panchina la classica antenna va benissimo.

Qualità Immagine

Da un televisore come il Sony X95K ci aspettavamo la massima qualità possibile, in termini di immagine, e non siamo stati delusi. Il pannello mini LED garantisce neri profondi, un contrasto molto alto e prestazioni HDR superiori, grazie a un local dimming davvero eccellente.

Come tecnologia, vale la pena ricordare che la dicitura mini LED definisce il sistema di retroilluminazione. Il pannello principale, quello che crea le immagini, è invece un normale schermo LCD.

Il risultato è un TV dalle prestazioni così vicine a quelle di un OLED che ci si potrebbe confondere; a meno che non siate molto esperti, o non abbiate l’occasione di avere un OLED accanto, sarà difficile capire che questo è un LCD. Il che è ancora più notevole se si considera che Sony, a differenza di altri come Samsung, LG o TCL, non usa tecnologie aggiuntive come il filtro Quantum Dot - che troviamo sui cosiddetti QLED. Eppure riesce a tirare fuori prestazioni che sono probabilmente le migliori che abbiamo mai visto su un televisore non OLED.

Prima di proseguire, vale la pena ricordare che per ottenere le prestazioni migliori, in termini di qualità dell’immagine, è fortemente consigliato disattivare il risparmio energetico e il sensore di luce ambientale. Ed è quello che abbiamo fatto anche noi prima di provare questo Sony X95K.

Con film e serie TV moderne questo televisore è semplicemente spettacolare. Sony offre supporto Dolby Vision, il che assicura prestazioni ottimali con moltissimi contenuti su Disney+, Netflix e Prime Video. Manca HDR10+, che tuttavia è un formato relativamente poco diffuso e presente solo su alcuni contenuti Netflix.

Al di là dello standard supportato, con contenuti 4K HDR non ci sono difetti da segnalare. Ci sono così tanti colori e sfumature da far girare la testa, e la gestione dei dettagli nelle aree scure è pressoché perfetta. Non ci sono quasi aloni, quando è mostrato un oggetto chiaro su fondo scuro, e questo include persino i titoli di coda e i sottotitoli - e questo sì che è un risultato straordinario per un pannello LCD. Da questo punto di vista, abbiamo visto di meglio sui recenti Samsung QNED, ma se volete un TV totalmente senza aloni, ci vuole un OLED.

D’altra parte per una qualità d’immagine al top è il minimo sindacale per un televisore del genere, quando si parla di contenuti 4K HDR. A volte, invece, è con la gestione dei contenuti più vecchi che si vede la differenza.

Da questo punto di vista, Sony aveva già fatto cose strepitose nel 2021, grazie in particolare all’introduzione del processore Cognitive Processor XR. Quest’anno il processore è lo stesso, ma ci si può aspettare qualcosa di diverso per via del pannello mini LED o di un software aggiornato?

La risposta è “non molto”. Ritroviamo in effetti le stesse spettacolari prestazioni in upscaling, ma difficilmente si potrebbe affermare che siano migliorate rispetto all’anno scorso. Abbiamo provato con alcuni vecchi contenuti su Netflix, Sherlock Holmes (2009), Mediterraneo (1991), Il Gladiatore (2000) e Chiedimi se sono felice (2000).

C’è sempre un buon bilanciamento tra luci e ombre, e il pannello mini LED fa un lavoro eccellente nel creare un forte contrasto, mantenendo un buon livello di dettagli anche nelle aree meno illuminate dell’inquadratura. Detto questo, comunque, a volte le aree più scure sono risultate un po’ troppo scure e poco definite (in particolare con Sherlock Holmes); e allo stesso tempo, le aree più illuminate sono risultate occasionalmente un po’ “sbiadite”. Un fenomeno che si può verificare con inquadrature e scene molto contrastate, dove ci sono entrambe le situazioni. Qui il local dimming può aiutare molto, ma non fa miracoli (parliamo di contenuti SD/SDR).

Anche quest’anno, in modalità Standard il software Sony fa un lavoro generalmente buono, ma con Netflix si nota un eccesso di rossi - dovuto più alla piattaforma di streaming che al televisore Sony. Lo si nota con alcuni oggetti, ma soprattutto con un incarnato che risulta poco naturale - in alcuni casi l’effetto è così estremo che le persone sembrano vittime di un’ustione solare.

Sempre in modalità Standard, gli algoritmi di correzione del rumore a volte risultano troppo aggressivi, e portano a volti eccessivamente levigati - succede in particolare nelle scelte molto luminose. In quelle più buie, invece, Sony ha scelto un approccio più leggero, così la grana da “vecchio film” è ancora piuttosto visibile, e ci si gode di più lo spettacolo.

Sony ha rivisto in meglio la funzione Nitidezza (Reality Creation), o almeno sembrerebbe; ora con questi vecchi film si evita il cosiddetto effetto soap opera. C’è ancora qualche problemino, comunque, con le immagini in CGI: risultano molto più artificiali che in versione originale, come abbiamo notato con le tigri al Colosseo ne Il Gladiatore.

I problemi segnalati si possono risolvere almeno in parte usando la modalità Calibrata per Netflix. È molto utile perché, ad esempio, il difetto dei rossi troppo accessi è evidente proprio per questa piattaforma di streaming. In effetti, sembra più che altro che Sony abbia sviluppato questa modalità per andare a compensare in modo specifico la gestione del colore di Netflix.

E infatti con i contenuti Disney+, in Modalità Standard, non abbiamo notato quelle facce rosse paonazze viste su Netflix. La modalità Standard sulle altre piattaforme offre un compromesso che potrebbe risultare accettabile: la qualità dell’immagine migliora sotto molti punti di vista, rispetto al contenuto originale. C’è anche una leggera perdita di dettagli, che vengono “mangiati” dall’eliminazione del rumore, ma per molti spettatori potrebbe valerne la pena. Sicuramente vale la pena fare qualche prova prima di decidere se è di vostro gradimento.

Comunque sia, il miglior consiglio che possiamo darvi, se prendete un TV Sony, è di impostare la Modalità Cinema per tutto. Si ottiene la migliore qualità possibile quando si guarda un film, ed è un ottimo compromesso anche per Sport e Gaming - ma in quest’ultimo caso la Modalità Specifica si attiva automaticamente, quando si usa una console collegata a una delle porte HDMI.

A proposito di Sport, il Sony X95K non ha una modalità specifica, quindi vanno usati o Brillante o Standard. Nel nostro test, abbiamo trovato che la modalità Standard è l’ideale per guardarsi la partita o una corsa di automobilismo. La gestione del movimento è buona, con alcuni artefatti occasionali. Niente di drammatico nella maggior parte dei casi - ma abbiamo visto delle scritte in movimento che erano quasi illeggibili. Anche la sfocatura intorno al pallone è sotto controllo, nella maggior parte delle occasioni. Anche con lo sport, comunque, la modalità Cinema è un’alternativa da tenere in considerazione, a costo però di colori un po’ meno brillanti.

Andando a riprodurre i video specifici pensati per mettere in risalto le prestazioni degli OLED (ce ne sono molti su YouTube), il Sony X95K ha tirato fuori un livello di nero e di contrasto da lasciare a bocca aperta. Sono video con immagini lente e colori intensi, ad altissima risoluzione, che permettono di apprezzare colore e contrasto, ma non dicono nulla su gestione di movimento e nitidezza.

L’esemplare che avevamo in prova aveva un’uniformità non perfetta: con un’immagine completamente nera, si vedevano due aree un po’ “meno scure” lungo il lato destro. Il difetto diventava invisibile una volta visualizzato un contenuto normale. Non è detto che anche altri Sony X95K presentino lo stesso “problema”, ma forse è lecito aspettarsi qualche piccola imperfezione anche su altri esemplari - anche perché è una cosa del tutto naturale con pannelli non OLED.

Il confronto con gli OLED è inevitabile, vista la fascia di prezzo. In linea di massima, con gli OLED si ottiene ancora qualcosa di più per via dei neri perfetti e del maggior contrasto. Ma se vi interessa la luminosità maggiore che si ottiene dal pannello mini LED, allora forse è persino meglio questo Sony X95K di un OLED. Per la luminosità maggiore, comunque, vanno tenuti in considerazione i pannelli OLED EVO di LG, e soprattutto i nuovi QD OLED (al momento esistono solo un modello Samsung e uno, appunto, di Sony).

Audio

6 diversi altoparlanti, con una potenza totale di 60 watt. Anche sulle prestazioni audio, questo Sony X95K è un televisore che non vuole restare indietro rispetto a nessuno.

E in effetti, fatto salvo forse certi modelli top di gamma Panasonic, le prestazioni sonore di questo televisore sono tra le migliori che possiate trovare. Non avrete bisogno di una soundbar per riempire una stanza di medie dimensioni.

E la riempirete con un suono ricco e ben posizionato nello spazio - per quanto sia possibile fare affidandosi solo al televisore, ovviamente. Lo spettro è completo, seppure con una certa predominanza dei medi: ottimo per il parlato, un po’ meno per musica ed effetti sonori dei film.

Sony X95K, come tutti i Sony, è poi in grado di configurare automaticamente l’audio, sfruttando il microfono integrato nel telecomando. E se usate una soundbar o un home-theatre Sony, potrete sfruttare questo sistema e ottimizzare il suono in un attimo.

Potrete sempre contare su effetti audio potenti e convincenti, ma anche su una separazione chiara del parlato - questo è molto importante soprattutto per chi usa il televisore di sera o di notte, perché potrà sentire chiaramente i dialoghi senza dover alzare troppo il volume. Guardando all’altro estremo, difficilmente vorrete alzare oltre 40/100, a meno che non vogliate provocare i vicini per qualche ragione.

Oppure si possono usare delle cuffie bluetooth, naturalmente.

Software

Dal punto di vista del software Sony, la situazione è la stessa del 2021. Abbiamo quindi Google TV, e la cornucopia di opzioni offerte dalla casa giapponese per chi ha voglia di dedicare un po’ di tempo alle regolazioni fini dell’immagine.

Le modalità d'immagine predefinite, come detto sopra, non sono tuttavia particolarmente utili, e in generale la cosa migliore da fare è usare Cinema per tutto. Nella maggior parte delle situazioni porta alla migliore qualità possibile; e anche quando non è così, è comunque preferibile alle altre (quasi sempre). Quanto alle regolazioni manuali, per ottenere un vero miglioramento vi servirà una calibrazione di livello professionale (ci sono persone che vengono a casa apposta, se volete). Se non avete il tempo o la capacità per farlo, non vale la pena di perderci tempo vista la qualità già eccellente offerta da questo Sony X95K.

Il fatto che sia un Google TV, poi, significa un parco di app praticamente illimitato. Potrete installare le app anche di emittenti di altri paesi, mentre gli store locali di LG e Samsung sono più limitati. Trovate fonti di news, app con film gratis (non in italiano, di solito), e collegando un controller potete giocare anche a diversi giochi per Android. Inoltre potete trasformare il TV in una console usando giochi in streaming tramite GeForce Now, Google Stadia, e prossimamente Xbox Cloud Gaming. Tutti servizi che, è opportuno ricordarlo, richiedono un abbonamento a parte e una connessione Internet che sia almeno discreta.

L’homepage di Google TV è completa, funzionale e ben progettata per fornirci una selezione di contenuti meritevoli. Purtroppo l’integrazione con Netflix è pessima, pare per scelta di Netflix: sta di fatto che i contenuti di questa piattaforma non compaiono tra i suggerimenti né nella sezione “continua a guardare”, e l’esperienza così risulta un po’ castrata. Ci si abitua, ma ci sono concorrenti (come Amazon Fire TV) che non hanno questo problema.

Sony X95K, ne vale la pena?

Il Sony X95K è un televisore eccellente, sotto ogni punto di vista. Ha un bel design, ed è versatile al momento dell’installazione; e con due telecomandi nella confezione, può rispondere a ogni tipo di esigenza.

La qualità dell’immagine è il massimo che si possa chiedere a un televisore non OLED, e se vi interessa la maggiore luminosità potreste perfino preferirlo a un OLED. L’unica modalità che vale la pena di usare è Cinema, ma è una scelta “quattro stagioni” eccellente; e con la modalità calibrata per Netflix il quadro è completo.

Il software Google TV è maturo e funzionale e, a parte una scarsa integrazione con Netflix è probabilmente il migliore tra i sistemi operativi per TV disponibili oggi.

Anche l’audio del Sony X95K è fantastico, abbastanza potente e di qualità da rendere sensata l’idea di usare il televisore senza una soundbar, e godersi comunque alla grande i migliori film e le migliori serie TV.

Il punto debole principale di questo Sony è quello che abbiamo già sottolineato più volte a inizio articolo: 3500 € per un 65” è oggi un prezzo molto alto, di conseguenza non è il televisore che consiglieremmo per un "normale salotto", piuttosto per coloro che vogliono inserirlo in un contesto home cinema di alto livello, in una stanza con un trattamento acustico decente e magari in abbinamento a un sistema audio surround di buon livello (nonostante la qualità audio a bordo superiore rispetto a molti concorrenti).

Se volete valutare prodotti alternativi, o magari risparmiare qualcosa pur rimanendo nella fascia alta del mercato, potreste valutare i Sony OLED A90J (€3.399, 2021), A80K (€3.199, 2022) o persino il migliore OLED Sony del 2021, cioè l’A80J (€2.449). Tutti i prezzi che trovate indicati sono stati rilevati nel momento della stesura di questo articolo. Guardando ad alcuni concorrenti, con un OLED da 65” di LG si perde qualcosa in termini di upscaling, mentre il nuovo Samsung OLED è posizionato a un prezzo decisamente inferiore.