Stallman cannoneggia dall'Hackmeeting di Firenze

Stallman è stato una furia lo scorso weekend a Firenze, durante l'Hackmeeting. Ha criticato le multinazionali e il software chiuso. Da rilevare la sua ironia sui rischi censura generati dalla prossima delibera AGCOM.

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a cura di Dario D'Elia

Lo scorso weekend Richard Stallman è stato il protagonista indiscusso dell'Hackmeeting di Firenze, la kermesse dedicata all'hacking e alle tematiche free software. Il guru della Free Software Foundation ha menato fendenti in ogni direzione, criticando cloud computing, software chiuso, social networking e intercettazioni.

"La tecnologia digitale può essere uno strumento oppressivo e le multinazionali lavorano per ridurre i diritti delle persone […] Ma sono stupide. Si può fare business anche senza togliere a nessuno la libertà di parola", ha sentenziato Stallman. "Il primo pericolo è la sorveglianza digitale fatta coi nostri computer quando hanno software che non controlliamo. Ma accade soprattutto con Internet e la violazione sistematica della nostra privacy […] Questa è tirannia".

Richard Stallman

Le ultime novità riguardanti la normativa AGCOM sul copyright com'era prevedibile hanno acceso gli animi. "Credevamo che Internet potesse sconfiggere la censura, ma questo era prima che i governi investissero tante energie nel suo controllo. La censura non riguarda più solo l'Iran e la Cina. Pensate alla Turchia oppure alla Danimarca che ha fatto una blacklist dei siti web per controllare il dissenso, una lista che poi é comparsa su wikileaks", ha aggiunto il guro.

"La nuova legge bavaglio in Italia dovrebbe essere cancellata subito. É contro i diritti umani […] Potremmo chiedere a degli amici cinesi di prestarci un proxy server per aggirare la censura in Italia". 

Il piatto finale ha riguardato le "manette elettroniche".  "Certi formati sono pericolosi. Chi riceve fondi pubblici non dovrebbe poter usare formati non interoperabili. In più, per giunta, sono pure brevettati". 

Cosi parlò Stallman.