Streaming online tassato dalle major, un progetto

L'industria dell'intrattenimento vuole le royalty anche sulla riproduzione audio-video online

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a cura di Dario D'Elia

Le major discografiche e cinematografiche vogliono tassare lo streaming online, anteprime comprese. Secondo indiscrezioni, le lobby del settore sarebbero state attivate per ottenere una nuova legge a Washington. Dato che la trattativa con iTunes e altri operatori non ha prodotto alcun risultato ecco quindi la via del Parlamento.

L'obiettivo è di ottenere royalty da ogni riproduzione online, anche se si tratta delle classiche anteprime utilizzate per far conoscere i prodotti. "Se guardi uno show televisivo via etere, cavo o satellite c'è una tassa di riproduzione da pagare", ha spiegato David Israelite, Ad di National Music Publishers Association. "Ma se lo stesso show viene scaricato da iTunes non si paga. Noi sosteniamo che la normativa debba chiarire che a prescindere dal metodo di distribuzione utilizzato bisogna pagare un diritto di riproduzione".

Israelite ha fatto notare che i compositori e gli autori normalmente vengono pagati non solo per i diritti sulle canzoni, quando sono incluse nei film o show TV, ma anche per la loro riproduzione da network e studios.

Il problema, però, come sostengono gli esperti, è che la "riproduzione" pubblica o in broadcasting è leggermente diversa rispetto a quella che avviene in ambito domestico.

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