Sul campo

Recensione - Test della Fujifilm XQ1, nuova compatta di fascia alta della riuscita Serie X. Formula collaudata per un prodotto di sicura qualità.

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a cura di Tom's Hardware

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La XQ1 offre le classiche modalità di scatto PASM, una posizione Custom, 14 scene predefinite con possibilità di riconoscimento automatico della scena, un programma full-auto e le due posizioni "speciali" Adv e Filter.  La prima da accesso immediato ad alcune modalità di scatto avanzate (panorama 360°, funzione Pro a fuoco per la sfocatura controllata dello sfondo, una modalità specifica per basse luci e infine una modalità di scatto multiplo); la seconda, consente invece di attivare 8 filtri creativi.

Nel complesso, tutto funziona molto bene. Le funzioni sono numerose ma ben organizzate e quindi facili e intuitive da richiamare. Si è quindi stimolati a sperimentare e, così facendo, si finisce per scoprire che molte di queste modalità di scatto sono state ottimamente implementate e assicurano effettivamente al fotografo quel "qualcosa in più". L'operatività è invece solo discreta, inevitabilmente penalizzata da dimensioni e assenza di impugnatura.

La reattività è molto buona in termini di autofocus, che si è dimostrato veloce e quasi sempre sicuro nell'agganciare il soggetto. Il ritardo allo scatto è contenuto e la cadenza effettivamente piuttosto elevata, ma non tanto quanto vantano le specifiche. Le modalità da 12 e 9 fps si sono dimostrate capaci di garantire, alla prova dei fatti, meno di 9 e meno di 7 fps, tra l'altro con messa a fuoco sul primo fotogramma. La prima modalità di scatto continuo con messa a fuoco su ogni fotogramma è quella da 6 fps, che in realtà ne assicura 5. In scatto singolo, senza flash, il ritardo tra un click e il successivo è 0,8 secondi. Insomma, la XQ1 è una buona compatta, ma non può essere considerata una fotocamera ad alte prestazioni, e infastidisce un po' il fatto che siano state vantate prestazioni tanto distanti dalla realtà.

Altro aspetto negativo, già riscontrato sulla XF1 (che utilizza in effetti la stessa ottica), è legato all'apertura massima del diaframma: l'eccezionale f/1.8 è disponibile solo a 25mm equivalenti, ma basta muovere lo zoom anche pochissimo per vedere crescere velocemente il valore f. A 35mm equivalenti, ad esempio, l'apertura massima ha già raggiunto quota f/3.6, a 50mm si sale a f/4.2, e a partire da circa 70mm si può lavorare al massimo a f/4.9.

Le due cose insieme - cadenza di scatto lontana dal dichiarato, apertura massima ampiamente vantata ma poco sfruttabile in pratica - danno la spiacevole sensazione di una avere tra le mani una fotocamera che promette più di quello che mantiene. 

Buona la resa dello sfocato a f/1.8, ottenibile però solo a 25mm (quindi inutile per ritratti).

Vale anche detto che uno zoom 4x può risultare limitante per una fotocamera a ottica fissa: con focali da 25mm a 100mm equivalenti si ha a disposizione dal buon grandangolo al medio tele per ritratti e primi piani, ma i soggetti lontani rimangono irraggiungibili.

Concludiamo menzionando il Wi-Fi integrato per il download di foto su PC o smartphone. Non è l'implementazione Wi-Fi più evoluta mai vista (non offre lo scatto remoto), ma è molto facile da usare perché la sicurezza della connessione è stata (giustamente, a nostro avviso) tenuta al minimo.