Tariffe di terminazione: l'AGCOM forse le taglia con l'accetta

Secondo indiscrezioni l'AGCOM il 17 novembre presenterà una nuova roadmap tariffarria per le terminazioni mobile che potrebbe far contenta l'Unione Europea. La tariffa-obiettivo di 0,98 centesimi potrebbe essere raggiunta un anno in anticipo, ovvero a luglio 2014.

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a cura di Dario D'Elia

L'AGCOM probabilmente accelererà il processo di riduzione delle tariffe di terminazione mobile, come desidera l'Unione Europea. Questa è l'indiscrezione più calda del momento che è iniziata a filtrare negli ambienti TLC, poco dopo l'audizione alla Camera di ieri. Telecom Italia, Vodafone e Wind e H3g in Commissione Trasporti e TLC hanno ribadito infatti la loro posizione.

Com'è risaputo il 17 novembre l'AGCOM dovrà esprimersi sulla roadmap tariffaria che dovranno applicare (rispettivamente) gli operatori per instradare le chiamate sui network mobili. Il piano attuale - criticato dall'Unione Europea - prevede una riduzione graduale che terminerà nel 2015 con la tariffa-obiettivo di 0,98 centesimi (contro l'attuale 5,3 di Luglio 2011). 

Vittoria?

In queste ore però si parla di un aggiornamento (ovviamente da prendere con le pinze): l'ipotesi è di contrarre i tempi e raggiungere il traguardo un po' prima, ovvero a luglio 2014. Gli stadi intermedi sarebbero oggetto di ulteriori correzioni, probabilmente con un'accelerazione progressiva. In modo che il 2012 possa consentire alle casse degli operatori di riprendersi dai recenti esborsi dovuti all'asta LTE e di programmare meglio i business plan.

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Infine pare che verrà richiesto ad H3G di rinunciare prima all'asimmetria tariffaria (oggi è avvantaggiata poiché new entry del mercato) che scadrà nel 2014. In pratica potrebbe essere allineata ai concorrenti già nel 2013 o nel giugno 2012.

Per quanto riguarda invece gli interventi di ieri, ecco una sintesi. L'amministratore delegato di Telecom Italia, Marco Patuano, di fatto ha spiegato che le variazioni tariffarie di interscambio non impatteranno sulle politiche dell'azienda. Ovviamente l'ex monopolista non ha alcun interesse a partecipare a questa battaglia: in qualità di operatore residenziale e mobile ogni transazione di questo tipo è una semplice "partita di giro". Quel che perde da una parte, la risparmia dall'altra. E in ogni caso assiste al dibattito da una posizione pressoché dominante. 

Ben altra opinione quella di Vodafone, che nell'intervista esclusiva con Tom's Hardware ha ribadito l'esigenza di una riduzione graduale delle tariffe di terminazione per evitare effetti collaterali sui piani di investimento. Per altro, Michela Raco, responsabile Mobile Affairs di Vodafone, ha ricordato che negli anni l'abbassamento delle tariffe di terminazione non si è tradotto automaticamente in un beneficio per i consumatori.

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Wind condivide la visione Vodafone, soprattutto per quanto riguarda gli effetti sul budget. "Il 2012 è un anno critico, perché dal gennaio 2013 avremo a disposizione le frequenze acquisite con l'asta e, per farle funzionare, dobbiamo mettere in campo ingenti investimenti", ha commentato Romano Righetti, vicedirettore generale di Wind. Insomma, va bene la riduzione ma che sia sostenibile. In ogni caso difficile rilevare effetti sulle tariffe dei consumatori: i prezzi sono già tra i più bassi d'Europa.

H3G, ovvero 3 Italia, va invece controcorrente. "Al di là degli interessi personali di H3G che pure ci sono, porta a un calo dei prezzi alla clientela", ha dichiarato l'AD Vincenzo Novari. Per di più ha promesso che se dal primo gennaio 2012 le tariffe di terminazione dovessero essere ridotte a 1 centesimo (come l'AGCOM prevede per il 2015) sarebbe pronto a dimezzare i prezzi al pubblico

Il problema è che 3 Italia vorrebbe anche mantenere l'asimmetria tariffaria che la contraddistingue. Novari aggiunge anche che se disponesse della frequenza 900, che migliora il segnale nelle case, accetterebbe il riallineamento con gli altri.