Tasse, detrazioni record se si investe in una startup innovativa

La detrazione fiscale per le persone fisiche è del 19% se si tratta di normali startup innovative, mentre raggiunge il 25% nel caso di attività con vocazione sociale o in area energetica, ricorda il tributarista professor Armando Urbano.

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a cura di Dario D'Elia

Investire in una startup innovativa è tra le operazioni fiscali più vantaggiose che si possano immaginare. Non in Silicon Valley ma in Italia. Lo spiega con dovizia di particolari a Tom's Hardware il professor Armando Urbano. L'esperto di consulenza tributaria, nonché Dottore Commercialista in Bari, conferma che questa agevolazione fiscale esiste dal 2012. Cioè da quando è stato approvato il decreto legge 179 – detto anche "Crescita 2.0".

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Startup innovative

"Le disposizioni non sono variate nel tempo. Semplicemente dal 2015 si parla anche di PMI innovative", ricorda il professor Urbano. "Vale per tutti i contribuenti o le imprese che decidono di investire nel capitale sociale di una o più startup innovative. O direttamente o tramite fondi comuni di investimento oppure organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR)".

La detrazione fiscale per le persone fisiche è del 19% se si tratta di normali startup innovative, mentre raggiunge il 25% nel caso di attività con vocazione sociale o in area energetica. "L'investimento massimo per ogni periodo di imposta è di 500mila euro e va mantenuto per almeno due anni", sottolinea Urbano.

Ad esempio, con un investimento di 100mila euro, nel Modello Unico si potrà godere di una detrazione di 19mila euro o 25mila euro a seconda dei casi.

Se una società di capitali decide di investire – si pensi ad esempio a un'acquisizione - il vantaggio è ancora più alto. Si parla infatti di una deduzione IRES pari al 20% quando l'impegno riguarda startup innovative e del 27% con le startup a vocazione sociale o energetiche. Il volume di investimento massimo può raggiungere gli 1,8 milioni di euro. "Se la detrazione non trova capienza nell'esercizio in cui ho effettuato l'investimento, magari per eccedenza di imposta detraibile, non è un problema perché posso portare l'abbattimento entro il terzo anno", puntualizza l'esperto.

Armando urbano
Dott. Armando Urbano

In pratica investendo in una startup nel 2015 si potrebbe decidere di portare la detrazione nella dichiarazione del 2019, riferita all'anno fiscale 2018.

E se domani l'agenzia delle entrate contestasse un abuso del diritto al fine di generare elusione fiscale? "Difficile – ricorda il tributarista – perché la norma stessa parte dal presupposto che le startup siano a rischio default. Di solito durano almeno 5 anni e potrebbero non decollare mai". "Le startup innovative sono escluse dalle procedure di fallimento. Hanno solo procedure legate a crisi da sovra indebitamento".

Addirittura la procedura di "liquidazione agevolata" consente, a distanza di 12 mesi dall'avvio, di oscurare - come prevede la norma - i dati dei soci della startup dal registro delle imprese rendendoli non più accessibili al pubblico.

Insomma, dal 2012 a oggi si è parlato troppo poco e con superficialità di startup – se non con un approccio pop per esaltarne il fenomeno. Non resta che sperare in un'inversione di marcia e soprattutto che le agevolazioni fiscali – in scadenza a fine 2016 – vengano rinnovate.