Tecnologia DVB-T2 per risolvere il problema Beauty Contest

Secondo indiscrezioni il Ministro per lo Sviluppo starebbe valutando più opzioni per risolvere il problema del Beauty Contest. Si parla non solo di un'asta low-cost ma anche di favorire la diffusione dello standard DVB-T2, che di fatto consente la moltiplicazione dei canali.

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a cura di Dario D'Elia

Lo sblocco della questione Beauty Contest potrebbe realizzarsi con un'asta low-cost e la tecnologia DVB-T2. Il Ministro per lo Sviluppo Corrado Passera, secondo indiscrezioni, starebbe valutando opzioni alternative per risolvere definitivamente il problema dell'assegnazione frequenze TV. Pare che tutti i broadcaster non disdegnerebbero qualche apertura sullo standard DVB-T2. Si tratterebbe insomma di favorire la diffusione del digitale terrestre di nuova generazione, che migliora la ricezione, il bit rate e soprattutto consente di portare il numero di canali per frequenza a 12/14, contro gli attuali 6. 

DVB-T2 già attivo nel Regno Unito

In pratica avrebbero tutti da guadagnarne: sia i vecchi operatori nazionali, che le TV locali e i nuovi entranti. Vi sarebbero insomma sufficienti canali per sperimentare, incrementare le offerte HD e rispondere a ogni esigenza. L'unica nota negativa è che per ricevere in DVB-T2 bisogna disporre di decoder compatibili. Al momento in Italia, in tal senso, vi sono sperimentazioni in atto solo da parte della Rai, se si esclude la trasmissione di nicchia di Europa 7.

Non meno importante il fatto che la soluzione DVB-T2 metterebbe probabilmente fine alla vecchia procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia, che oggi è congelata ma che il mancato Beauty Contest potrebbe far tornare di attualità. 

Un'altra opzione sinergica, o esclusiva, è quella di un'asta low-cost per le frequenze TV che tenga conto della scadenza del 2015, ovvero quando la banda a 700 MHz dovrà obbligatoriamente essere impiegata nel wireless mobile - come ha previsto il Parlamento UE e l'ITU (International Telecommunication Union).