Telecom Italia pronta a cedere la rete: si chiamerà Opac

Opac (Open Access) sarà il nome della società che gestirà la rete di accesso italiana. Il 30 maggio il consiglio di Telecom si riunirà per giungere a una decisione definitiva.

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a cura di Dario D'Elia

Si chiamerà Opac (Open Access) la società figlia dello scorporo di Telecom Italia. Ieri il Consiglio di Amministrazione dell'azienda "ha proseguito l’esame del percorso operativo di fattibilità per la separazione della rete di accesso", ma ha rimandato la decisione definitiva al prossimo incontro, il 30 maggio.

Non si tratta di una fumata nera ma solo un rinvio perché l'operazione è complessa. Secondo indiscrezioni gli unici in consiglio a non essere (esplicitamente) d'accordo sarebbero i due rappresentanti di Telefonica Cesar Alierta e Julio Linares. Hanno il timore che questa operazione di scorporo, per altro in questa forma rivoluzionaria anche in Europa, possa confondere il mondo della finanza. Telefonica d'altronde in Spagna e Sud America ha i suoi interessi e "immagine" da difendere.

I vantaggi della separazione della rete

In ogni caso c'è un'emergenza in Telecom e lo scorporo sembra parte della strategia per affrontarla. Dopo l'allarme di Moody's sul rischio di declassamento del rating, è arrivato il taglio a BBB- da parte di Standard & Poor's. Con i ricavi sotto del 10,1%, il margine operativo lordo (EBItDA) a -9,8% e prospettive ancora negative, c'era da aspettarselo.

Ecco quindi una valutazione di Opac tra i 13 e i 16 miliardi di euro, senza contare la possibilità di scaricare un'ingente quantità di debiti dal cuore dell'azienda alla nuova entità. Ovviamente maggiore sarà il carico delle passività, minore sarà la possibilità per la società che governerà la rete di accesso di fare investimenti per lo sviluppo.

Secondo La Repubblica Bernabè avrebbe stimato come spese vive iniziali circa 150 milioni di euro, ampiamente compensate dai benefici regolatori che il gruppo riceverebbe. E qui si manifesta il primo, e più serio nodo (o interrogativo) della questione. L'AGCOM, in linea con le direttive europee, lascerà le briglie totalmente sciolte a Telecom? Garantita la parità di accesso, decadranno tutte le limitazioni che condizionano la strategia commerciale dell'ex monopolista?

Una volta ottenute queste risposte l'operazione potrà andare in porto oppure ritornare definitivamente nel cassetto. Appuntamento al 30 maggio per conoscere il destino delle telecomunicazioni in Italia.