Telecom, Vodafone e Wind multate: consumatori presi a pesci in faccia

Il Garante del Mercato ha multato per 1 milione e 495mila euro Telecom, Vodafone e Wind per pratiche commerciali scorrette.

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a cura di Dario D'Elia

1 milione e 495mila euro di sanzioni complessive basteranno a rimettere in riga Telecom, Vodafone e Wind? Ovviamente no. Per l'ennesima volta l'Autorità garante della Concorrenza e del Mercato è dovuto intervenire per pratiche commerciali scorrette ai danni dei consumatori. Niente di male, dato che è il suo lavoro, ma stupisce che i casi siano così poco controversi. Insomma gli operatori avrebbero potuto evitare (facilmente) di commettere errori.

Splatch!

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Telecom e Vodafone sono state multate rispettivamente di 400mila e 500mila euro per aver adottato pratiche commerciali scorrette in occasione della trasformazione dei cosiddetti "servizi di reperibilità" ("Lo sai" e "Chiamaora" nel primo caso e "Chiamami" e "Recall" nel secondo) da gratuiti in servizi a pagamento.

La scorrettezza consiste nell'aver mantenuto attivi questi servizi sulle SIM vendute prima del 14 giugno 2014, anche dopo la loro trasformazione in onerosi, imponendo ai clienti l'acquisizione implicita del consenso a fruirne se non avevano provveduto di propria iniziativa a disattivarli.

Vodafone è stata sanzionata ulteriormente di 150mila euro per le SIM vendute dopo l'entrata in vigore della nuova normativa UE "Consumer Rights" che non consentirebbe una modulistica atta all'acquisizione implicita del consenso del cliente a sostenere il costo supplementare per i servizi di reperibilità.

Wind invece è stata multata di 250mila euro per l'attivazione unilaterale di un servizio oneroso denominato "Service card" a carico dei clienti di telefonia mobile. "Si tratta di una pratica aggressiva che consiste nell'aver esercitato una pressione tale da limitare considerevolmente la libertà di scelta e di comportamento dei consumatori", puntualizza l'AGCM.

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Elevare le sanzioni?

Come se non bastasse i tre operatori sono stati coinvolti in altri tre procedimenti relativi alla distribuzione degli elenchi telefonici cartacei. "Questo servizio è stato escluso dagli obblighi di fornitura dal decreto legislativo 70 del 2012. La condotta oggetto delle verifiche dell’Autorità è consistita nell’omissione informativa sulla possibilità di rinunciare alla fornitura degli elenchi e quindi all’addebito in bolletta dell’importo relativo", si legge nella nota del Garante.

Vodafone e Telecom si sono impegnate a comunicare tale tale facoltà, tramite web o fattura, a beneficio dei consumatori. Wind invece dovrà pagare 95mila euro per l'omissione informativa e di 100mila per la violazione dell’art. 65 del Codice del Consumo riguardante i nuovi abbonati. "[…] non prevede l’acquisizione del consenso espresso al pagamento di un costo supplementare per il servizio di distribuzione degli elenchi".