The Unknowns sono i buoni mentre Anonymous i cattivi?

The Unknowns è il nuovo gruppo hacker che si contraddistingue per spirito missionario: vogliono migliorare la sicurezza dei siti più importanti del mondo. I siti di NASA, U.S. military, U.S. Air Force, European Space Agency, Thai Royal Navy, Harvard University, Renault. Ministero della Difesa francese, Ministero della Difesa del Bahrain e Jordanian Yellow Pages ringraziano.

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a cura di Dario D'Elia

"The Unknowns" è un nuovo gruppo di hacker che rischia di rubare la scena ad Anonymous se non altro per lo spirito paladino che sta contraddistinguendo la loro azione. Recentemente hanno attaccato i siti di NASA, U.S. military, U.S. Air Force, European Space Agency, Thai Royal Navy, Harvard University, Renault, Ministero della Difesa francese, Ministero della Difesa del Bahrain e Jordanian Yellow Pages. L'obiettivo di ogni singola incursione è sempre stato lo stesso: dimostrare la vulnerabilità dei rispettivi sistemi di sicurezza. Niente di più; niente di meno.

"Siamo un nuovo gruppo di hacker, non siamo mai stati in altre squadre di hacking prima. Noi non siamo la versione 2 di Anonymous e non siamo contro il governo degli Stati Uniti", si legge in uno dei primi comunicati ufficiali pubblicati su Pastebin. "Il nostro intento non è mai stato quello di fare del male a qualcuno, vogliamo fare di questo mondo Internet un ambiente più sicuro, perché, semplicemente, non lo è tutto e vogliamo aiutare".

I paladini di "The Unknowns"

E infatti con soddisfazione hanno confermato che ogni falla dopo gli attacchi è stata risolta, ristabilendo livelli di protezione qualitativamente migliori. Il caso più eclatante è quello della cyber-incursione (SQL injection) ai danni della NASA ed ESA. In questo caso è stato svelato online un database con i dati (nomi, indirizzi, e-mail, etc.) di 736 dipendenti, ma solo per breve tempo e a titolo di dimostrazione. Insomma, paladini sì ma comunque un po' sopra le righe. Non sono santi. 

I tecnici delle rispettive organizzazioni sono intervenuti immediatamente anche perché di fronte a un attacco SQL injection la soluzione si ha esclusivamente mettendo mano al codice. "Non vogliamo rivoluzioni, non vogliamo il caos, ma solo proteggere le persone là fuori", continua il comunicato hacker. "I siti Web non sono sicuri, le persone non sono sicure, i computer non sono sicuri, niente è... siamo qui per aiutare e non chiediamo nulla in cambio".

Ecco "The Unknowns".