Tivùsat gratis per chi non prende il digitale terrestre RAI?

La Commissione di Vigilanza RAI ha approvato un emendamento per consentire la fornitura di kit Tivùsat agli abbonati non raggiunti dal digitale terrestre RAI.

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a cura di Dario D'Elia

Gli abbonati RAI che hanno problemi di segnale con le trasmissioni in digitale terrestre dovranno ricevere gratuitamente il kit Tivùsat che comprende smart card, decoder e parabola. Anche l'installazione, secondo l'emendamento votato ieri dalla Vigilanza Rai,non dovrà essere a carico dell'utente. Insomma, una rivoluzione che entra nel vivo del contratto di concessione da 10 anni di durata che il Ministero per lo Sviluppo Economico sta mettendo a punto.

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L'emendamento della Vigilanza Rai è considerato come un parere non vincolante, ma ha sicuramente il suo peso negli esiti della trattativa. Per altro vi è un riferimento all'impegno di coprire con il segnale DTT il 100% della popolazione. La RAI dovrà presentare al MISE, "entro sei mesi dalla presente convenzione", un piano dettagliato che quantifichi i costi necessari per raggiungere l'obiettivo.

Il relatore di maggioranza Vinicio Peluffo (Pd), che si è fatto promotore dell'impianto del progetto, ha accolto le linee guida del Governo sulla concessione che prevedono l'azzeramento di oneri a carico degli abbonati per la fruizione della TV pubblica. In effetti dal 2012 la smart card Tivùsat è disponibile ufficialmente solo con decoder abbinato - per un costo complessivo superiore ai 100 euro. Per acquistare la sola card si è creato un bizzarro mercato parallelo che fissa il listino fino a 56 euro.

Pare che in Rai si stia manifestando grande preoccupazione soprattutto per gli eventuali effetti collaterali sul bilancio aziendale. Oggi si contano circa 3 milioni di smart card attive Tivùsat, che corrispondono a 2 milioni 373 mila famiglie italiane. Non è chiaro quanti abbiano scelto questo sistema per problemi di ricezione, ma anche solo un 30% sarebbe un problema per i conti.

Dopodiché c'è un altro problema all'orizzonte: entro il 2022 alcune frequenze del digitale terrestre dovranno essere abbandonate dalle TV per essere impiegate in ambito mobile (5G). Probabilmente della trasmissione satellitare non si potrà fare a meno, a meno che non si decida di ridurre il numero dei canali.