TV OLED: la Cina spiava Samsung e LG passando da Israele

I dipendenti di un partner israeliano di Samsung Mobile Display e LG Display avrebbero carpito diversi segreti industriali legati alla progettazione di pannelli OLED, in modo da rivenderli ai concorrenti cinesi e taiwanesi

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a cura di Francesco Pignatelli

Alcuni dipendenti di un'azienda israeliana sono stati arrestati a Seoul per spionaggio industriale ai danni di Samsung Mobile Display e LG Display. Secondo le autorità locali le informazioni rubate sarebbero poi state vendute ai concorrenti taiwanesi e cinesi di Samsung e LG, in particolare si fa il nome di BOE, il principale produttore cinese di pannelli per televisori.

La questione viene presa molto seriamente, perché il Governo sudcoreano considera di importanza strategica nazionale le competenze industriali delle proprie aziende di punta.

Uno dei TV OLED su cui punta LG e, indirettamente, anche l'economia sudcoreana

L'azienda israeliana coinvolta nello spionaggio non viene identificata nel racconto più esteso dei fatti, ossia quello redatto dall'agenzia israeliana Yonhap News, ma altre fonti identificano Orbotech, azienda che tra l'altro fornisce macchinari che ispezionano i display prodotti e ne identificano eventuali difetti. Grazie a ciò i dipendenti di Orbotech hanno potuto visitare gli stabilimenti di Samsung Mobile Display e LG Display, sottraendo informazioni importanti legate alle tecnologie per la produzione di display AMOLED e White OLED.

In particolare, secondo le autorità sudocoreane le "spie" hanno fotografato i progetti dei pannelli OLED per futuri TV da 55 pollici, nascondendo poi le schede di memoria con le immagini nelle loro scarpe e nelle cinture per evitare che venissero scoperte.

Lo spionaggio ha riguardato anche i piccoli pannelli OLED degli smatphone Samsung

Le autorità definiscono "molto probabile" che i segreti così sottratti siano già stati ceduti alla concorrenza di Samsung e LG, in particolare a produttori cinesi e taiwanesi come BOE. Secondo le dichiarazioni riportate questo spionaggio "può dare un notevole colpo economico all'intera nazione (la Corea del Sud) e causare uno stravolgimento nel panorama mondiale del mercato dei display". Le autorità sudcoreane avrebbero anche chiesto di ispezionare la sede israeliana dell'azienda coinvolta, per evitare altre fughe di informazioni.

Da parte sua, Orbotech ha emesso un comunicato nel quale contesta le accuse, affermando che tutte le informazioni a cui si fa riferimento "sono state raccolte e usate solo per fini appropriati (…) e non sono state distribuite al di fuori dell'azienda. Inoltre tutti i dati tecnici in questione erano già in possesso di Orbotech o erano disponibili attraverso altro materiale già in possesso di Orbotech".