Un regalo da Prodi: lo sharing di MP3 è legale!

La nuova legge sul diritto d'autore autorizza gli utenti a condividere online la musica MP3 protetta dal diritto di autore.

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a cura di Dario D'Elia

Sembra incredibile ma la nuova legge italiana sul diritto d'autore autorizzerà di fatto i normali utenti a condividere o pubblicare online la musica MP3 protetta dal diritto di autore. In pratica, ciò che tutti hanno sempre chiamato pirateria, a breve, diventerà un comportamento lecito.

Secondo Andrea Monti, esperto di diritto d'autore che ha partecipato al gruppo di lavoro della nuova Legge, questa leggerezza è contenuta in un nuovo comma prossimo alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Insomma, Camera e Senato hanno già approvato quindi per un eventuale modifica bisognerà aspettare del tempo.

"È consentita la libera pubblicazione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro", si legge nella nuova Legge.

"Chi l'ha scritto non si è reso conto che il termine degradate è tecnico, ha un significato ben preciso, che comprende anche gli mp3, a pieno titolo", ha spiegato Monti a La Repubblica. Quindi la norma consentirà di "di pubblicare mp3 coperti da copyright, senza autorizzazione dai detentori di diritto d'autore: su siti web o anche su server peer to peer".

Se è confermato che il termine "degradato" non potrà essere rimesso in discussione è certo che vi saranno ritocchi e interpretazioni per quanto riguarda gli usi didattici e scientifici. "Con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali, sentiti il Ministro della pubblica istruzione e il Ministro dell'università e della ricerca, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti, sono definiti i limiti all'uso didattico o scientifico di cui al presente comma", si legge sempre nella nuova Legge.

"La legge non ci preoccupa perché sappiamo già come sarà il decreto che fisserà i paletti", ha dichiarato Enzo Mazza, presidente Fimi (Federazione dell'industria musicale italiana). "E per uso didattico si intenderanno solo i siti che si occupano ufficialmente di didattica, quindi istituzioni accademiche. Nemmeno i siti personali di professori".

"Impossibile limitare così perché la costituzione italiana consente a tutti i cittadini di fare divulgazione didattica e scientifica", ha risposto Monti.