Vasco ancora contro Nonciclopedia, e perde il senno

Vasco Rossi non ci sta e risponde ancora una volta a chi difende Nonciclopedia. Il suo entourage probabilmente non è riuscito a placare gli animi. Intanto il sito risponde e ricorda il Disclaimer sui contenuti. Il Blasco nazionale coagula online sia consensi che spernacchiamenti: così è la community.

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a cura di Dario D'Elia

Vasco Rossi ha di nuovo sguainato i post Facebook per attaccare Nonciclopedia e una parte della community online. E dire che sembrava tutto risolto: il sito parodia di Wikipedia si era scusato ed aveva eliminato a tempo indeterminato la pagina del Blasco nazionale; la portavoce Tania Sachs aveva assicurato il ritiro della querela. 

E invece a pochi giorni dalla pace fatta ecco di nuovo un paio di post infuocati. "Andatevela a vedere, prima di parlare, questa nonciclopedia! e piantatela di fare commenti superficiali senza conoscere direttamente quello di cui parlate! non sopporto i pressapochismi!", ha scritto Vasco.

Il Vasco furioso, altro che Orlando

"Nonciclopedia È una idea stupida volgare vergognosa ignorante e ipocrita! Non si può scrivere che Anna Frank se l'è voluta perché ebrea!! questa non è ironia! questa è porcheria da due soldi volgare e vergognosa! ....altro ke ridere".

La risposta dei gestori del sito è stata praticamente immediata. "Nonciclopedia è modificabile da chiunque, non esiste una redazione ma solo un gruppo di utenti volontari che se ne occupa a tempo perso. Nessuno qui è stipendiato", si legge sulla homepage. "Il tono con cui alcuni argomenti vengono trattati non è di responsabilità degli amministratori, in quanto gli amministratori sono solo dei coordinatori, non dei responsabili dei contenuti".

In pratica viene ribadito il concetto che di fronte a pagine offensive o pericolose bisognerebbe reagire segnalando via mail oppure intervenendo direttamente con le correzioni. Ad esempio "la pagina Anna Frank, così come altre simili, è già sotto revisione da parte del team di Nonciclopedia". 

"E sopratutto, prima di sparare sentenze in modo casuale, assicurati di aver letto e compreso il Disclaimer sui contenuti di Nonciclopedia".

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Senza ombra di dubbio la questione è delicata. Da una parte è vero che Vasco Rossi sembra perdere un po' di colpi. Malgrado la sua Laura honoris causa in Comunicazione della IULM, non ha ben compreso come funzionino i social network e le community online. Davvero nessuno gli ha spiegato che Facebook, soprattutto per una rockstar e un VIP, non è uno strumento per esprimere tutto ciò che passa nella testa? Ancor di più quando ci si spinge ad affermare che non "si sopportano i pressapochismi". Vasco moralizzatore forse è davvero troppo: consiglierei ai suoi consulenti di calcolarne l'eventuale impatto sulle prossime vendite.

Dall'altra la scelta di Nonciclopedia di lasciare la redazione dei contenuti totalmente libera è forse un po' rischioso. In qualche modo i gestori dovrebbero vigilare: non si può pensare di intervenire solo a cose fatte. È evidente che un maggiore buon senso, conoscendo soprattutto le dinamiche della Rete, sarebbe auspicabile. Resta il fatto che comunque questo è un argomento di dibattito "alto" e non basso come vuole ridurlo l'uomo della strada.

Vasco sbaglia perché la butta in caciara, invece di sfruttare strategicamente l'accaduto. Se avesse deciso di incontrare i gestori spiegando le proprie ragioni, magari con un evento live online, sarebbe diventato l'imperatore del Web. E invece no, si è comportato come uno dei tanti che vedono solo un'immagine infangata. 

Ecco, questo forse è il secondo punto del dibattito "alto". Quali comportamenti scorretti, illegali, immorali sono tollerabili nel mondo delle rockstar?