Consigli a chi gestisce Beppegrillo.it

Abbiamo intervistato Andrea Guerrieri, lo sviluppatore di NoCensura. La sua applicazione consente di leggere i commenti censurati e moderati dal sito BeppeGrillo.it. Il giovane sviluppatore non è contro il Movimento 5 Stelle ma crede che la trasparenza non possa essere partigiana.

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a cura di Dario D'Elia

Consigli a chi gestisce Beppegrillo.it

TH: Andrea che consiglio daresti ai gestori del sito?

Andrea Guerrieri: "Bisogna capire che tipo di ambiente vogliono costruire. Sicuramente, metterei un filtro basato su keywords per non pubblicare a priori commenti con linguaggio offensivo. Poi spostare tutto ciò che non è attinente al post, in una sezione a parte, senza eliminare. Questo porterebbe il 70% degli utenti attuali a smettere di commentare. Una volta ripristinata la normalità, credo che un sistema di voto che porti in alto i commenti migliori e in basso quelli peggiori sia la miglior soluzione. In fondo deciderebbero gli utenti e le cose meno interessanti finirebbero nelle ultime pagine".

Il tema della trasparenza sarà nuovamente centrale domani, quando verranno comunicate dal Movimento 5 Stelle le procedure per il voto online che designerà il candidato per la Presidenza della Repubblica. Eleonora Bechis, parlamentare del M5S, ha confermato l'incontro con Casaleggio per fare il punto tecnico della situazione. In ogni caso potranno partecipare al voto solo ed esclusivamente gli iscritti al movimento certificati con carta di identità.

TH: Andrea, per concludere, quale erano i tuoi sentimenti all'inizio di questa storia e oggi, dopo l'esplosione del caso?

Andrea Guerrieri: "Prima della pubblicazione, ho semplicemente soddisfatto una mia curiosità, che mi ha aiutato ad avere un idea più precisa su Grillo e Casaleggio. Dopo, sono rimasto sorpreso di non aver ricevuto alcun tipo di attacco o insulto, né attraverso messaggi mandati nella sezione contatti (forse decodificare un captcha ha disincentivato alcune persone – troppa fatica), né in linea di massima nei commenti sui vari articoli che sono usciti. La maggior parte degli attacchi era verso i giornali, e non verso il sistema in sé. Spero che questo aiuti le persone a riflettere e assumere un atteggiamento più critico verso colui che si definisce il diverso, democratico, salvatore della patria".

Nota conclusiva

In conclusione sarebbe bene non dimenticare le difficoltà che incontrano quotidianamente i moderatori. Spesso sono volontari e considerata la mole di lavoro su un blog come BeppeGrillo.it, ovvero uno dei più seguiti al mondo, bisognerebbe muovere critiche con cautela. Nessuno esclude comportamenti censori a senso unico, ma l'errore umano è un'altra eventualità.

Sappiamo bene cosa voglia dire gestire flamer e utenza imbufalita: a volte l'unica possibilità è cancellare i commenti, perché basta una scintilla e poi si rischia la perdita di controllo su tutta l'area. Senza contare gli effetti collaterali che pochi considerano: il rischio denunce per la testata. Il nickname, e quindi l'anonimato, è sempre più spesso per alcuni lettori (non tutti fortunatamente) uno strumento di difesa per scatenare battaglie dialettiche ingiustificate. Come se tutto lo spleen esistenziale dovesse riversarsi online. Come se la community dovesse farsi carico dell'ira altrui.