Vista, chi paga per i tempi di avvio?

Alcune aziende si starebbero rifiutando di pagare ai loro dipendenti i minuti necessari per l'avvio e la chiusura del sistema operativo.

Avatar di Valerio Porcu

a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Pare che l'introduzione di Windows Vista in alcune aziende abbia dilatato a dismisura i tempi di avvio e chiusura del sistema operativo, fino a 20 minuti per macchina. Non è chiaro se si tratta del tempo totale, avvio più chiusura, oppure del tempo impiegato da ciascuna operazione.

Molte aziende importanti, tra cui il colosso AT&T, si stanno rifiutando di calcolare questi tempi come tempo lavorativo. Questi tempi morti, quindi, andrebbero a carico dei dipendenti.

Succede negli Stati Uniti, dove le aziende coinvolte, c'era da scommetterci, saranno oggetto di una class action piuttosto seria. A quanto pare c'è almeno un avvocato, Mark Thierman, che si è già messo all'opera. L'argomento, piuttosto scontato, è che i lavoratori, in questo modo, perdono diverse ore di stipendio la settimana.

L'avvocato delle aziende, Richard Rosenblatt, si affida al fatto che "avviare il computer", nella maggior parte dei casi, non si può classificare come lavoro. Aggiunge che la maggior parte dei lavoratori avvia il computer, ma poi inganna il tempo dedicandosi ad attività non lavorative, come il fumo, le chiacchiere con i colleghi, il caffè.

Problemi, di fronte ad un'ipotesi del genere, ce ne sarebbero parecchi. Bisognerebbe spiegare, e convincerli, ai dipendenti perché fare delle azioni senza essere pagati. E, inevitabilmente, qualcuno se ne andrebbe a casa rifiutandosi di chiudere la sessione, o magari potrebbe decidere di prendersi una rivincita, danneggiando deliberatamente i sistemi aziendali.

Le aziende e i loro impiegati, probabilmente, troveranno un accordo, anche se non possiamo non notare che la questione  rimette in discussione molte delle convenzioni e dei patti non scritti del mondo del lavoro.

Voi che cosa fareste?