VKontakte è pieno di musica pirata, le major denunciano

Tre etichette musicali hanno sporto denuncia contro VKontakte per la musica non autorizzata.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Sony Music Russia, Universal Music Russia e Warner Music UK hanno denunciato VKontakte, il "Facebook russo", per violazione del diritto d'autore. Una denuncia che rimanda direttamente alla vicenda Italiana che portò la Procura della Repubblica a oscurare VKontakte in Italia per arginare la pirateria del film "Sole a Catinelle".  

Evidentemente anche le etichette citate credono che questo social network sia un covo di 143 milioni di pirati, che lo usano per scambiarsi musica, film e altri materiali protetti da copyright. VKontakte, secondo gli editori, minaccia gli affari di aziende che operano legalmente nel mercato musicale e, dopo alcuni tentativi di risolvere la faccenda fuori dai tribunali, non si può più evitare il procedimento legale.

La società tra l'altro ha già dovuto affrontare cause simili in Russia, pagando più di una sanzione per violazione di copyright. Ciò nonostante, secondo un rappresentante di IFPI (International Federation of the Phonographic Industry) VKontakte ha rifiutato di stipulare accordi di licenza - limitandosi a rimuovere brani musicali illeciti su richiesta degli editori.

In effetti basta registrarsi per accedere alla funzione "Music" con la quale ascoltare da subito una grande selezione di brani. L'applicazione per smartphone, poi, rende di fatto VKontakte un concorrente diretto di Spotify, Deezer e simili. Dal mese scorso, scrive Stuart Dredge su The Guardian, VKontakte è al lavoro su un sistema di riconoscimento per individuare musica illegale, più o meno come fa YouTube. Un'iniziativa che, evidentemente, non soddisfa le etichette discografiche - almeno non quelle che hanno sporto denuncia.

La nuova sfida legale è probabilmente quella più impegnativa affrontata da VKontakte fino a ora, ma probabilmente non è la questione più rilevante di cui occuparsi. Recentemente infatti nel social network sono entrati investitori molto vicini al Cremlino e questo ha portato il fondatore Pavel Durov a lamentarsi per la ridotta libertà di azione.

Un problema che ha portato l'imprenditore, spesso etichettato come lo "Zuckerberg russo" a presentare le proprie dimissioni - solo per ritrattare dopo un giorno, persuaso dalle possibili conseguenze sull'azienda di un suo abbandono.  

Durov quindi continuerà, almeno per ora, a dirigere il social network che ha fondato e quindi a gestire sia le denunce per violazione del diritto di autore sia le eventuali ingerenze del governo moscovita. E nel frattempo gestirà anche l'altra società che ha fondato, vale a dire Telegram LLC, che pubblica l'omonima applicazione di istant messaging.