VR di qualità Oculus Rift anche su smartphone? Si può fare

La Realtà Virtuale di alta qualità è oggi esclusiva di potenti PC desktop e visori come l'Oculus Rift. In futuro però potrebbe arrivare anche su computer portatili ultraleggeri e persino smartphone. Lo suggerisce Microsoft Research con il nuovo algoritmo Flashback.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Microsoft Research e Rice University hanno creato Flashback, un sistema che promette di portare realtà virtuale di alta qualità anche su smartphone, notebook e in generale dispositive poco potenti. Sarebbe una svolta importante, considerato che al momento il meglio della VR si può avere solo con Oculus Rift o HTC Vive abbinati a   potenti e costosi PC Desktop.

Con Flashback, Microsoft Research ha sviluppato un nuovo algoritmo che sarebbe però in grado di ridurre le risorse necessarie a riprodurre ambienti virtuali complessi. Parliamo quindi di compressione, che sarebbe capace di aumentare di 8 volte il framerate (immagini per secondo), ridurre di 15 volte la latenza e di 97 volte i consumi energetici.

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Concretamente, con Flashback viene meno la necessità di riprodurre i frame in tempo reale o, in altre parole e semplificando molto, elimina quella parte di calcolo che si affida a una (potente) GPU. Si affida invece a frame renderizzati in precedenza e memorizzati in cache. L'ambiente virtuale diventa quindi molto simile a un video a 360 gradi.

Flashback crea e memorizza dei "megagframe", usando la VRAM della GPU, la RAM si sistema o anche la memoria di archiviazione. Le immagini vengono poi decompresse nella memoria della GPU solo quando è necessario riprodurle – o quando si sono alte probabilità che siano necessarie. Una tecnica che permette di ridurre drasticamente le risorse necessarie. Una texture 4K decodificata, per esempio, occupa fino a 8 MB di memoria, ma compressa richiede solo 100KB, spiega Vlad Dudau su Neowin.

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Tramite questa tecnica si potrebbe quindi caricare tutto l'ambiente virtuale sul dispositivo, riducendo al minimo la necessità di calcoli in tempo reale. O eventualmente le immagini VR si potrebbero scaricare da Internet secondo necessità.

Ci sono diverse possibilità quindi, e Flashback non pronto per il mercato. È però un segnale stimolante, perché suggerisce che la Realtà Virtuale non è necessariamente una moda passeggera. Piuttosto, se oggi è un vezzo per chi può permettersi l'hardware necessario, domani, grazie anche a idee come quella di Microsoft Research, la VR potrebbe davvero diventare un nuovo paradigma nell'interazione tra uomo e macchina.