Wolfgram Alpha, il motore dei nostri sogni

Un nuovo motore di ricerca promette di fare miracoli, e di dare risposte che adesso possiamo solo sognare

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Da ieri tutti parlano di Wolfram Alpha, un motore di ricerca semantico che, sulla carta, dovrebbe essere capace di rispondere a domande poste con un linguaggio "naturale". Un tema che abbiamo già sentito, e al quale molti guardano con molto interesse.

Un motore che ci sappia rispondere in modo naturale sarebbe, è vero, rivoluzionario. Non dovremmo più sforzarci di affinare le ricerche, selezionare le parole, combinarle come se fossero i tasselli di un mosaico misterioso. Basterebbe chiedere, come si fa(ceva) quando ci si perdeva in auto, dopo aver abbassato il finestrino.

Wolfram Alpha prende il nome dal matematico che ne ha sviluppato l'algoritmo, Stephen Wolfram, che è anche autore di un conosciuto e apprezzato ambiente di sviluppo. La novità sta nel fatto che questo motore non fornisce un elenco di collegamenti, ma una risposta "vera", qualsiasi cosa significhi.

La risposta è semplice, ma qual è la domanda giusta?

Potremo scoprire di  cosa si tratta a maggio, inizialmente (probabilmente per moltissimo tempo) solo in inglese. Preparatevi le vostre domande, ma non aspettavi di scoprire la risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l'universo e tutto quanto. Tanto sapete già qual è.   

Secondo Wolfram, che è chiaramente in romantico, la ricerca semantica riporta i computer all'immagine che ne avevamo 50 anni fa: delle macchine in grado di rispondere a ogni domanda. Poi starà a noi porre quella giusta: chissà non sia un sforzo ancora maggiore di quello che ci chiede Google.  

Una cosa è certa, la ricerca semantica non è una cosa semplice.

Certo, c'è qualcuno (molti) che già cavalca l'onda del "motore che spodesterà Google". Anche ammesso che Wolfgram Alpha restituirà risultati fantascientifici, colpire Mountain View è un'altra cosa. Tanto per cominciare Google è una compagnia, non una tecnologia di ricerca, quindi non dovremmo nemmeno parlare di concorrenza.

Secondo: anche Google aggiorna il proprio algoritmo di ricerca, più o meno costantemente, pur senza farne ragione per mettersi a strillare. E si potrebbe continuare a lungo, con argomenti che Nova Spivack, che rappresenta alcuni degli investitori di Wolfram Alpha, sembra ignorare.

Diamo il benvenuto alla nuova tecnologia di ricerca, ma restiamo con i piedi per terra. Il predominio di Google non è in discussione, e non lo sarà ancora per molto, molto tempo. Per non parlare del fatto che il concetto di "lingua naturale" è ancora ben lontano dall'essere spiegato, figuriamoci applicarlo efficacemente a qualcosa.